Friultrota cresce ancora: pronti 800 mila euro per ampliare l’azienda

/ san daniele

Nuovi cantieri entro l’anno allo stabilimento Friultrota di via Aonedis a San Daniele. L’azienda di Mauro Pighin si prepara a realizzare l’ennesimo intervento, stavolta relativo al reparto spedizioni, nell’ambito dell’ampliamento avviato ormai due anni or sono per un totale di 400 metri quadrati che si sono aggiunti a quelli esistenti portando la superficie coperta dell’azienda a 1.600 metri quadrati complessivi. L’investimento, del valore di circa 800 mila euro, è finalizzato a garantire maggiore competitività all’azienda, che oggi punta ad ampliare i propri mercati, anche all’estero, e si sta rapidamente attrezzando per l’e-commerce dopo aver sperimentato nei lunghi mesi del lockdown una crescita esponenziale della richiesta di spedizioni a casa.

«Rispetto ad altri settori – fa sapere Pighin – il nostro fortunatamente ha sofferto meno, tutto sommato, considerato il periodo, possiamo ritenerci fortunati».

La preoccupazione tuttavia è di casa anche qui: il “bollettino” dei contagi viene consultato quotidianamente e la ripresa dei positivi è motivo per spingere sull’acceleratore degli investimenti. Uno su tutti: il sito e-commerce.

«Prima del virus avevamo appena iniziato a pensarci, ora stiamo lavorando a pieno ritmo: tempo qualche settimana e saremo pronti ad aprire “i battenti” all’indirizzo www.reginadisandanieleshop.it – aggiunge l’imprenditore sandanielese –. La richiesta c’è, durante il lockdown abbiamo spedito molto e ci stiamo organizzando velocemente per quanti non potessero o volessero andare a fare la spesa». Tanto più che la “Regina di San Daniele”, la trota affumicata a freddo che è il prodotto di punta di Pighin, non si trova ovunque come del resto l’intera gamma a marchio Friultrota e la nuova linea bio Naturaqua.

«Siamo presenti in modo abbastanza capillare in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, nel resto del Paese a macchia di leopardo, mentre all’estero muoviamo ora i primi passi, abbiamo un cliente che sta facendo ordini interessanti dalla Corea. L’obiettivo è riuscire ad essere sempre più capillari in Italia e avviare il mercato online che oggi rappresenta una grande occasione». Oggi Pighin lavora circa 150 mila tonnellate di pesce fresco. Trota soprattutto, in parte allevata a San Daniele, ma anche orata, branzino, salmone. Eccetto il confezionamento sottovuoto, tutta la lavorazione, compreso lo spinamento, viene realizzata a mano, dai 20 dipendenti a libro paga dell’azienda. Nel 1984, quando Pighin apre sulle ceneri di un’ex pantofoleria, al lavoro c’è solo la famiglia che si è decisa a tentare la fortuna spinta dalla passione di papà Giuseppe per il Tagliamento e la pesca. «Sul fiume siamo cresciuti, scavavamo la ghiaia, le trote erano solo una passione». Un hobby poi trasformato in azienda nel generale scetticismo di amici e conoscenti. «Ci dissero che eravamo matti e che non sarebbe mai durata» ricorda Mauro che a distanza di 36 anni può ben dire d’aver vinto la scommessa.

«Pensi che siamo al quinto ampliamento – aggiunge –. Un passo dopo l’altro. Pronti a nuove sfide, a continue innovazioni, seguendo però la vecchia regola aurea di mio padre, “una trota per essere buona dev’essere una buona trota”, per dire che solo da una grande materia prima si può ricavare un eccellente prodotto. Buono, versatile e al contempo ricco di nutrienti come gli omega3». —

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