Frigorifero in cambio di lezioni, a Udine la crisi rilancia il baratto

UDINE. «Regalo lavastoviglie in cambio di lezioni private di inglese». La crisi fa riscoprire l’arte del baratto e del riciclo. E facebook è il motore di questa nuova forma di economia.
«Non mi serve più… Regalo, scambio in Fvg» è uno dei gruppi chiusi, nato nel 2013, che vanno più di moda sul social network. Più di 4.800 i membri, la gran parte dei quali ha richiesto l’accesso quest’anno. A crearlo Marisa Furlan, di Lusevera.
«È iniziato quasi per gioco – racconta Marisa – seguendo il gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo”. Poi è diventato un fenomeno sociale che ha cominciato ad assorbire gran parte della mia giornata, essendo l’amministratrice della pagina».
Dai mobili, all’elettronica, dai vestiti all’intimo: sono centinaia gli oggetti che ogni giorno sono scambiati e trovano nuova destinazione. «Il nostro – spiega – è un gruppo di aiuto a chi non può permettersi certi accessori. Il valore del denaro alla fine passa in secondo piano.
È capitato che qualcuno scambiasse una macchina per la pulizia da vapore del costo di centinaia di euro per una semplice scopa elettrica. L’importante è riciclare, non buttare via nulla e dare una mano a chi realmente ha bisogno».
Nulla si vende, tutto si regala o si scambia. Scorrendo gli ultimi annunci si trova una macchina da caffè in regalo «perché – dice la proprietaria – io non bevo più caffè e mio marito non si trova bene», oppure una mamma che scambia una giostrina per lettino da bambino per cinque euro di ricarica di cellulare.
E c’è perfino chi regala una confezione da un kilo e mezzo di cibo per cani «perché non è gradito al mio cucciolo», ma anche chi baratta un paio di occhiali da sole con prodotti da svezzamento. Ma non mancano dei veri e propri benefattori, gente che regala una camera da letto completa di comodini e armadio.
Pezzi insomma che non servono più e che diventano opportunità per chi è a caccia di soluzioni. E per alcuni prodotti la coda di gente che si mette in lista d’attesa è chilometrica. «Certo – aggiunge Marisa Furlan – non mancano i furbi, come chi per esempio contatta in privato il donatore e poi sparisce nel nulla il giorno dell’incontro».
Per questo è stato creato un regolamento: quattordici comandanti a cui tutti i membri del gruppo devono sottostare. Per esempio, nel post devono tassativamente essere indicati il luogo e la foto; non esiste la priorità di prenotazione e sarà solo chi ha postato a decidere a chi assegnare scrivendo il nome scelto; non è ammessa la vendita né la rivendita di cose ricevuta in dono, pena l’espulsione; infine i post devono essere lasciati in visione almeno 6 ore.
«Tutti – precisa l’amministratrice della pagina – hanno la stessa possibilità di essere scelti. Cerchiamo di evitare le motivazioni lacrimevoli, tipo “sono anni che lo cerco e non riuscivo a trovarlo”. Questi commenti vengono cancellati. C’è qualcuno che approfitta della crisi, piange come si suol dire il morto per scavalcare gli altri nella coda».
In Provincia di Udine sono una decina i gruppi su facebook nati sull’onda del ritorno in voga del baratto. «Capita di trovare qualcuno iscritto a tutti i gruppi. Prima dell’iscrizione – conclude Marisa – c’è un controllo approfondito del profilo dell’utente e la sua provenienza, anche per evitare spam e quindi un danno a tutti i membri».
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