Frasi contro i gay, vigile nei guai

Quelle frasi contro i gay pronunciate davanti a un collega è costata cara a un agente della polizia locale di Udine. Il vigile, in qualità di dipendente comunale, ha ricevuto un richiamo scritto e ora si prepara a presentare ricorso davanti al giudice del Lavoro.
Tutto è cominciato una mattina di giugno quando l’agente si sarebbe rivolto a un collega con frasi volgari che commentavano i matrimoni gay celebrati all’estero. Ritenendole inammissibili, il collega non mancò di segnalare il comportamento del vigile all’allora comandante, Giovanni Colloredo, il quale fece una formale nota all’ufficio per i procedimenti disciplinari di palazzo D’Aronco affinché avviasse un’istruttoria che facesse luce sull’accaduto. A quattro mesi di distanza, dopo aver raccolto le testimonianze di diversi dipendenti comunali, il vigile ha ricevuto un richiamo scritto. Il primo nel corso dei suoi 17 anni di servizio.
Il caso sta facendo discutere a palazzo D’Aronco anche perché nel comando di via Girardini il clima non è dai migliori visto che, e questo non è un mistero, c’è più di qualche problema da risolvere. A farlo notare è il segretario regionale della Cisal, Beppino Fabris, ammettendo che il vigile sanzionato è un iscritto al sindacato che rappresenta, ma «nonostante ciò - giura - non ero a conoscenza dell’accaduto». Fabris auspica infatti che «il nuovo comandante intervenga per rasserenare il clima all’interno del comando» e sostiene che «il vigile sanzionato sta per lasciare il capoluogo friulano».
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