Fotovoltaico, truffa da un milione

La Procura indaga su un uomo di Castelnovo, che millantava contatti con l’Enel. Raggirata anche una parrocchia

di Luana de Francisco

CASTELNOVO DEL FRIULI

Prometteva l’accesso a sconti e agevolazioni statali a chiunque decidesse di passare al fotovoltaico, affidandosi alla sua intermediazione per l’acquisto e l’installazione dell’impianto. Ma poi, una volta ottenuto dalla banca il finanziamento concesso a ciascuno dei suoi clienti, non esitava a incamerarne l’80%, dirottando il denaro sui conti accesi a favore della sua società, la Energia sas diventata poi Energiasas srl, con sede legale tra San Daniele e Spilimbergo. Sarebbe stato questo, secondo la Procura di Udine che, ieri, ha chiuso l’inchiesta avviata sul caso nella primavera scorsa, il meccanismo che, in soli tre mesi, avrebbe permesso al 49enne Valter Alvigini, residente a Castelnuovo del Friuli, in località Rizzos, di intascare oltre un milione di euro.

Tutti soldi versati da famiglie - 52, secondo gli inquirenti, le persone finite nella “rete” dell’imprenditore, compresa anche una parrocchia - convinte di sottoscrivere, attraverso la sua struttura commerciale, un contratto di fornitura e installazione di impianti fotovoltaici denominato “Elios”, nel quadro del cosiddetto “Conto Energia”, l’incentivazione in conto esercizio della produzione di elettricità da fonte solare, mediante impianti permanentemente connessi alla rete elettrica. L’ipotesi di reato formulata dal procuratore aggiunto, Raffaele Tito, nel decreto con il quale ha chiesto il rinvio a giudizio dell’indagato, che è difeso dall’avvocato Antonio Malattia, è la truffa aggravata dal danno di rilevante entità. Una colossale montatura che, se non fosse stato per le prime querele presentate da una parte dei clienti e per l’attività investigativa condotta dalla Guardia di finanza di San Daniele su delega della Procura, probabilmente avrebbe continuato a mietere vittime e arricchire le casse dell’imprenditore, all’insaputa dei suoi stessi agenti di zona e della Nord Est Banca, presso la cui filiale udinese Alvigini, tra il marzo e il maggio scorsi, aveva continuato ad attingere i finanziamenti.

Il trucco, stando alla ricostruzione accusatoria, consisteva nel presentare la propria società come una concessionaria di Enel.Si. E garantendo, quindi, una serie di condizioni vantaggiose, a cominciare dalla possibilità di usufruire degli sconti e delle agevolazioni con scadenze imminenti previsti dal “Conto Energia” e di ottenere rateizzazioni con una banca locale. Salvo poi guardarsi bene dall’adoperare le somme intascate, per acquistare, consegnare e posizionare il prodotto. Risultato: 52 persone truffate tra la provincia di Udine e il Friuli occidentale e una somma pari a 1 milione 80 mila euro, utilizzata per finalità diverse da quelle alle quali avrebbe dovuto essere destinata. Contratti alla mano, ogni famiglia ha impegnato somme oscillanti tra i 10 e i 50 mila euro. Quasi 8 mila, invece, l’importo versato dalla parrocchia.

«Abbiamo agito con tempestività - ha commentato il pm Antonio Biancardi - e questo forse ci consentirà, una volta tanto, di evitare la prescrizione del reato». Oltre all’inchiesta per truffa, in questi giorni il pm ha presentato al tribunale istanza di fallimento nei confronti della società di cui Alvigini era titolare.

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