Forum e Casa del popolo ospitano i richiedenti asilo
Ripresi gli arrivi, ma non ci sono più posti letto. Una parte ha dormito nelle sedi di partito dopo la notte all’addiaccio sotto il porticato della chiesa dei Cappuccini

«Se gli arrivi dovessero continuare con questa stessa intensità, a gennaio potremmo avere qualche problema», disse il prefetto Massimo Marchesiello il 23 dicembre scorso. E la sua profezia, purtroppo, si è avverata.
I flussi non si sono mai interrotti e la recentissima apertura della sottocommissione a Udine (l’organismo che attribuisce lo
status
di rifugiato politico) non ha portato, ad oggi, influssi benefici di nessun tipo per Gorizia.
Prova ne sia che le strutture di accoglienza scoppiano. Una decina di migranti, giovedì notte, ha dormito all’addiaccio sotto il porticato della chiesa dei Cappuccini in piazza San Francesco. Fortuna che in questo inverno anomalo le temperature non sono andate in picchiata.
Piccoli dormitori
nelle sedi di partito
Le notti successive, con un numero crescente di rifugiati, sono state aperte le porte di due movimenti politici: la sede del Forum Gorizia e la Casa del Popolo. In questa maniera, quantomeno, i richiedenti asilo “senza convenzione” hanno potuto avere un tetto sopra la testa, durante la notte. E oggi i volontari di “Gorizia solidale”, coloro che si rimboccano le maniche per dare una sistemazione dignitosa a tutte queste persone, scrivono una sorta di lettera-appello. Il Nazareno è riempito in ogni ordine di posto, così come l’
hub
di San Rocco, gestito dal consorzio di cooperative “Il Mosaico”. E anche il tendone eretto nel cortile dell’Istituto Contavalle non può ospitare nemmeno una persona in più.
«I trasferimenti straordinari prenatalizi da parte della Prefettura - spiegano i volontari - hanno permesso di limitare il numero dei richiedenti asilo a 60, nel tendone del Contavalle, durante tutto il periodo festivo, ma gli arrivi di nuove persone sono continuati, come sempre, al ritmo di otto, dieci al giorno, rendendo nuovamente necessaria nei giorni scorsi l’apertura emergenziale della sede Caritas presso i Cappuccini. Ora anche tale struttura ha superato il limite accettabile ed alcune persone nella notte di giovedì hanno dormito all’addiaccio con le sole coperte fornite dai volontari per ripararsi dal freddo, per fortuna non ancora eccessivo. Da venerdì notte, una sistemazione di fortuna è stata trovata per loro negli ambienti di Forum per Gorizia e presso Casa del Popolo».
«In attesa di nuovi cospicui trasferimenti che potrebbero tardare alcuni giorni, non potendo sperare in una soluzione emergenziale dell’amministrazione locale che si rifiuta persino di pensare ad un “piano del freddo”, ci appelliamo al senso di umanità di ognuno: chi può doni delle coperte per fornire un minimo di riparo e aiuto».
La mancanza di un piano
di emergenza
Su questo tema si innestano le riflessioni di Martina Luciani sul suo
blog
“Piazza Traunik”. «Adesso è inutile e capzioso discutere sulle dimensioni, sulle dinamiche e sulle ragioni e sul significato dei flussi di profughi: non si è riusciti a sistemare tutti, ci sono esseri umani (si riferisce a giovedì notte, ndr) che dormono all’addiaccio e continueranno a farlo finchè la richiesta della Prefettura di Gorizia relativa ai trasferimenti da Gorizia in altri centri di accoglienza non troverà risposta. Una risposta sempre più difficile da ottenere, ce ne rendiamo conto, con l’aggravante non solo della mancanza di un piano di emergenza comunale ma di una qualsiasi possibilità di ragionamento con l’amministrazione in carica: ragionamento basato sui fatti e sulla valutazione oggettiva, invece che su una serie di stigma politici assolutamente avulsi dalla realtà globale dei flussi migratori, xenofobi e destinati ad implodere (non oggi, forse non domani, ma probabilmente dopodomani) con gravi conseguenze pratiche per tutti, cittadini inclusi».
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