«Forte accelerata su fotovoltaico ed eolico, comunque in ritardo sul target 2030»

Nell'analisi di Massimo Andreoni anche il nucleare: «In Italia manca un piano energetico»

Maurizio Cescon
Massimo Andreoni
Massimo Andreoni

«Abbiamo dato una forte accelerata alla produzione di rinnovabili in Italia. Siamo arrivati ​​a 40 giga di fotovoltaico e 14 giga di eolico. Ma comunque siamo un po' in ritardo rispetto ai target 2030. Però ci sono già 200 giga di impianti che attendono l'autorizzazione, anche se i tempi di realizzazione non sono certi, visto che la burocrazia pesa tantissimo. Per ottenere i permessi, infatti, sono necessari fino a 18 mesi per i pannelli e fino a 2, 3 anni per le pale eoliche».

Il gap del nostro Paese sulle rinnovabili è stato uno degli argomenti principali del dialogo tra il giornalista Luca Pagni e Massimo Andreoni, partner Althesys, ingegnere con oltre 30 anni di esperienza in consulenza direzionale.

Altro focus sull'asta per le batterie dei sistemi di accumulo «nella quale sono stati aggiudicati 10 giga», ha osservato l'esperto. «C'è una forte spinta sul tema - ha aggiunto Andreoni - le batterie sono un elemento fondamentale, possono dare un grande supporto. Anche se i sistemi di accumulo, più grandi sono, più costosi sono». Riguardo lo sviluppo dei data center Andreoni ha affermato che «non è una certezza che l'Italia possa diventare un hub in questo settore».

Più complessa la riflessione sul nucleare. «Nel 2050 - ha concluso il partner Althesys - il 10% del fabbisogno di energia italiano verrà dal nucleare. Ci sono tanti progetti su questo fronte, in primis quello riguardante le piccole centrali a fissione nucleare dove la domanda di energia è molto elevata.

Penso che comunque si debba mettere al centro una logica di sistema: da tanti anni, in Italia, manca un piano di sviluppo energetico».

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