Fontanafredda, il Parco è in vendita: un affare da milioni di euro

FONTANAFREDDA. Non si affitta: è in vendita per qualche milione di euro l’ex ristorante “al Parco”. Trattative in corso della proprietà che propone l’affare per 55 mila metri cubi, a disposizione per allargare le strutture, affacciate sulla Pontebbana.
I sigilli del tribunale di Pordenone sono stati tolti dopo che l’ultima gestione del ristorante, quella che è fallita, ha traslocato i beni privati dalla proprietà.
L’offerta di vendita è interessante: 2.200 metri quadri sono spalmati nello storico ristorante, una decina di camere del settore hotel e il night club che negli anni Ottanta era uno dei simboli della movida provinciale.
La proprietà ha smentito voci sulle trattative in corso con imprenditori cinesi e ammesso, invece, l’interesse degli imprenditori locali.
Quelli sedotti dalla posizione dell’immobile circondato dal verde che può essere riaperto come hotel, ristorante-pizzeria (è stata sanificata la maxi cucina), beauty farm e locali pubblici in genere (ci sono tre sale che potenzialmente possono ospitare oltre 300 ospiti). È esclusa l’opzione della residenza privata.
L’ex ristorante-pizzeria “al Parco” è rimasto sotto sequestro circa cinque mesi. L’annuncio del fallimento era stato, la primavera scorsa, un dispiacere per quelli che facevano il biglietto nella discoteca “Vangelia” qualche generazione fa. Famose le cene politiche negli anni prima della crisi e quelle del “terzo tempo”, dopo i derby fra Sacilese e Fontanafredda.
Il complesso “al Parco” era stato realizzato negli anni Sessanta: il ristorante aveva una clientela interregionale.
In aprile 2015 la doccia fredda: la società “al Parco srl” è stata dichiarata fallita e il tribunale di Pordenone aveva poi dichiarato il fallimento dell’amministratore Alberto Callegari, di Aviano.
«Chiuso un ciclo». La battuta realista e con il retrogusto della nostalgia per le cose che non tornano più, era stata di Alberto Callegari. I tre rami d’azienda 13 erano la discoteca (“Vangelia” chiusa da alcuni anni), l’hotel e il ristorante con circa 200 posti a sedere.
La lama che ha dato il taglio secco al futuro dell’impresa pare sia stata quella dell’accesso difficile al credito.
In vendita, l’ex ristorante è una fortezza vuota con la zona verde che è diventata l’area di sosta discreta degli intrusi: coppiette e curiosi, forse.
I segni di intrusione sono le catenelle rotte fra le transenne all’ingresso del parco e di notte, sono stati individuati e anche fotografati degli intrusi nel cantiere mai completato di un edificio a tre piani, due numeri civici più avanti che confina con il parco. Lo scudo dell’oscurità rende difficile controllare chi si introduce nell’area.
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