Fondi per la chiesetta, Matteo Corona risponde all’appello

ERTO E CASSO. Un primo aiuto alla causa è giunto da Matteo Corona, figlio del noto alpinista e scultore Mauro. Il giovane della Val Vajont ha subito aderito all’appello del parroco, don Eugenio...

ERTO E CASSO. Un primo aiuto alla causa è giunto da Matteo Corona, figlio del noto alpinista e scultore Mauro. Il giovane della Val Vajont ha subito aderito all’appello del parroco, don Eugenio Biscontin, per la ricerca di fondi da destinare alla chiesetta di San Martino: l’edificio fu distrutto dall’onda del 9 ottobre 1963 e per gli arredi manca la copertura finanziaria. Corona, web master di www.ertoecasso.it, ha deciso di pubblicare nel proprio sito uno spazio dedicato alla causa. Il portale è partito pochi mesi fa, ma è già cliccatissimo in Italia e all’estero. Di qui, la speranza che, anche leggendo la storia della chiesetta, più di qualcuno decida di fare una sottoscrizione. L’iniziativa del giovane ha lo scopo dichiarato di far conoscere la valle prima che il potenziale turista la visiti. Nelle pagine si trovano informazioni sull’aspetto culturale e architettonico, sulla storia (e non soltanto quella relativa alla sciagura del 9 ottobre 1963), sulla natura dei luoghi e sulle possibilità di fare sport. Visti gli alti numeri di accessi al sito, il portale può quindi diventare un ottimo mezzo di promozione della raccolta di fondi. Don Biscontin aveva pensato agli emigranti e allo stesso Mauro Corona quali casse di risonanza. I lavori dovrebbero partire a breve. Il progetto dell’architetto Carla Sacchi ha trovato la sintesi fra la volontà di residenti e sopravvissuti e i limiti imposti dalle norme edilizie e di tutela. La condivisione dell’obiettivo e la collaborazione tra enti è stata notevole: la precedente amministrazione e quella attuale hanno dovuto far sedere attorno a un tavolo il Parco delle Dolomiti friulane, la Sovrintendenza, Fvg Strade e curia vescovile. (f.fi.)

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