Folla per l’ultimo saluto alla piccola Anastacia - FOTO

Udine, grande commozione a Paparotti al funerale della bambina caduta dal terrazzo. Don Costaperaria: impotenti di fronte a questi drammi, ma dobbiamo avere fede
Udine 04 maggio 2013 . Funerale Anastacia Omeregie . Telefoto Copyright Petrussi Foto Press\Bressanutti
Udine 04 maggio 2013 . Funerale Anastacia Omeregie . Telefoto Copyright Petrussi Foto Press\Bressanutti

UDINE. Il quartiere di Paparotti si è fermato ieri per l’ultimo saluto alla piccola Anastacia. Nella chiesa di Sant’Anna non c’erano soltanto amici e parenti della famiglia Omoregie. Perché il dramma di Ana, morta tragicamente a quattro anni appena precipitando dal terrazzo di casa, in un appartamento al quarto piano di via Pirona, ha sconvolto tutti: compagni di asilo, colleghi del papà Louis, che lavora in un’azienda agricola, vicini di casa abituati a veder correre Anastacia nelle aree verdi della zona, ma anche semplicemente genitori che hanno voluto portare la loro solidarietà alla famiglia, colpita da un lutto così tragico e inaccettabile.

Impossibile trovare le parole per rincuorare Louis e sua moglie Sarah che si sono stretti attorno a quella piccola bara bianca. Ana era il centro delle loro vite. Più di dieci anni fa Louis ha lasciato la Nigeria per trovare fortuna in Italia. Cercava un posto che potesse dare un futuro a lui e alla sua famiglia. L’ha avuto in Friuli dove vive dal 2005 insieme a Sarah dopo aver trascorso alcuni anni di duro lavoro nei campi a Caserta. A Paparotti Louis e Sarah si sono sentiti finalmente a casa e nel 2008 dalla loro unione è nata Anastacia. Nell’asilo di via Pellis la ricordano come una bimba vivace e intelligente, sempre sorridente e con tanta energia e voglia di giocare.

Forse proprio per questo martedì pomeriggio si è affacciata dal terrazzo, voleva raggiungere i suoi amici al parco, ha provato a guardare giù ed è precipitata nel vuoto. È bastato un attimo. A chi ieri si chiedeva il perché di questa tragedia ha provato a rispondere il parroco don Pierpaolo Costaperaria prendendo “in prestito” anche il pensiero di Pasolini: «Nel film “Il Vangelo secondo Matteo” il regista, che non credeva in Dio ma era abituato a porsi delle domande e a cercare le risposte, ci presenta una scena in cui la presenza di Gesù non è terapeutica per il corpo e salvatrice dell’anima. Gesù viene ritratto in mezzo agli ammalati e non li guarisce, è quasi sopraffatto dalla sofferenza.

Anche noi tante volte proviamo una sensazione di impotenza di fronte alle guerre o alla sofferenza che ci provoca la morte di una bambina come la piccola Anastacia. Una mamma giorni fa si è chiesta perché un albero non abbia attutito la sua caduta, un’altra non si dava pace per il fatto che un angioletto come lei sia stata abbandonata nel vuoto. Non sappiamo - ha detto nel corso della sua omelia - perché queste due mamme non sono state ascoltate e perché Louis e Sarah adesso sono chiamati a interpretare la drammatica figura di Abramo. Alle nostre orecchie è strano che Dio possa chiedere un simile sacrificio, ma Dio ci chiede di avere fiducia. Solo lui è in grado di dare una risposta, egli non vuole la sofferenza degli uomini, ma ci chiede di credere, la fede può aiutarci e alla fine Dio asciugherà ogni lacrima».

Don Costaperaria ha poi ricordato quando Louis venne a chiedere il battesimo per Anastacia: «Giustificò la sua richiesta dicendo che voleva incamminare la figlia sulla strada di Dio, non poteva certo immaginare che l’avrebbe raggiunto così presto, ma sono sicuro che adesso Ana sarà la loro guida spirituale». La salma di Anastacia è stata seppellita nel cimitero di Cussignacco accompagnata da moltissimi fiori.

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