Finita la ghiaia la cava diverrà un vigneto

Valvasone Arzene, da Trieste via all’attività estrattiva. Nelle casse comunali entrano 513 mila euro

VALVASONE ARZENE. Una nuova cava di ghiaia che, al termine dello sfruttamento, sarà recuperata come vigneto: la Regione ha concesso l’autorizzazione alla ditta Trans Ghiaia di Arzene per aprire sul territorio un punto estrattivo per i prossimi 15 anni.

Un percorso iniziato ai tempi del Comune arzenese e i cui frutti saranno raccolti dal nuovo Comune di Valvasone Arzene, il quale riceverà quasi mezzo milione di euro d’indennizzo. Il tutto in un territorio che in passato, per altri progetti, ha vissuto anche proteste a causa timori per la falda acquifera.

Il progetto. La nuova cava si trova a nordovest di Arzene, nelle vicinanze del Meduna e vicino all’attuale sede della ditta. Saranno estratti in 15 anni 984 mila metri cubi di ghiaia. La ditta dovrà realizzare una schermatura alberata della zona, nonché ripristinare l’area utilizzando lo stesso limo, uno dei materiali di risulta del processo di selezione della ghiaia. Alla fine del periodo di sfruttamento la cava sarà trasformata in vigneto.

La contropartita. Oggi il progetto sarà presentato in consiglio comunale: l’aula sarà chiamata a esprimere il parere sulla convenzione che porterà nelle casse comunali 513 mila euro come indennizzo per il materiale estratto. Ha specificato il sindaco Markus Maurmair: «Abbiamo concordato che ogni anno la ditta verserà un acconto di 15 mila euro più quanto risulterà dai metri cubi estratti nell’annata a conguaglio».

E il ricordo va a dieci anni fa quando contro un altro progetto di cava si formò un ampio gruppo di contrari a Valvasone. Nel fronte del no lo stesso Maurmair, all’epoca sui banchi dell’opposizione valvasonese: «Ritenevamo che per quel progetto non ci fossero abbastanza garanzie per la sicurezza della falda. In questa nuova cava, il cui iter è stato avviato quando c’era ancora il Comune di Arzene, ci sarà invece l’obbligo a rimanere sempre almeno due metri sopra la falda, nonché ci sarà un monitoraggio costante»”.

L’altra convenzione. A proposito di entrate da attività estrattiva, all’odg consiliare vi è anche la convenzione con la ditta Bertolo per l’esercizio di un impianto di lavorazione di materiali inerti. «Una sorta di mulino di triturazione – ha evidenziato Maurmair – Per l’utilizzo è previsto un indennizzo, in lavori per asfaltature nei prossimi due anni».

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