Fincantieri, arriva una commessa che fa respirare anche l’indotto
Una nave da crociera da 130.000 tonnellate di stazza, che potrà ospitare 3.690 passeggeri, destinata al gruppo statunitense Carnival Corporation sarà costruita da Fincantieri a Monfalcone. La commessa allontana lo spettro della cassa integrazione e fa tirare un sospiro di sollievo alle aziende dell'indotto.

MONFALCONE.
Una nave da crociera da 130.000 tonnellate di stazza lorda destinata al gruppo statunitense Carnival Corporation sarà costruita da Fincantieri nello stabilimento di Monfalcone.
L’accordo per la costruzione dell’imbarcazione, che potrà ospitare a bordo 3.690 passeggeri, è stato reso noto ieri al gruppo cantieristico nazionale. Non è stato reso noto l’ammontare della commessa.
La nave è la terza della serie «Dream», dopo la «Carnival Dream» consegnata a settembre e la «Carnival Magic», in corso di realizzazione a Monfalcone e viene così a confermare la validità del progetto di Carnival Dream, la cui gemella, Carnival Magic è in corso di realizzazione a Monfalcone.
La notizia è di quelle che molti stavano attendendo con ansia, perché consente all’azienda ma anche alla città di Monfalcone di tirare un piccolo respiro di sollievo: la nuova commessa, pur non eliminandolo del tutto, ma blocca sul nascere lo spettro della cassa integrazione, che si stava prospettando per lo stabilimento monfalconese se appunto non ci fossero state notizie di nuovo ordini.
Inoltre fa tirare un sospiro di sollievo anche a molte altre imprese regionali che lavorano per l'indotto rapprtesentato da arredi e altri aspetti della complessa realtà di una grande nave da crociera.
Per l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono «questo è un primo importante segnale proveniente da un mercato che sta ancora attraversando una fase delicata. Il comparto tiene, anche se il momento della sua completa ripresa è ancora difficile da prevedere. Ci conforta comunque il fatto che ancora una volta il Gruppo Carnival, rinnovandoci la propria fiducia - conclude - abbia creduto nelle nostre capacità di costruire navi belle e tecnologicamente avanzate».
(c.v.)
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