Fiamma Nazionale protesta: «La Cavarzerani non diventi la cittadella della sicurezza»

«Quello che vediamo in Borgo stazione non è che un’anticipazione di quanto ci aspetta anche in altre zone di Udine, che vivranno una lenta e progressiva sostituzione etnica a causa di 21 anni di...
Di Giulia Zanello
Udine 16 Settembre 2016. la nuoiva destra Petrussi Foto Press / MASSIMO TURCO
Udine 16 Settembre 2016. la nuoiva destra Petrussi Foto Press / MASSIMO TURCO

«Quello che vediamo in Borgo stazione non è che un’anticipazione di quanto ci aspetta anche in altre zone di Udine, che vivranno una lenta e progressiva sostituzione etnica a causa di 21 anni di sinistra al governo che ha spalancato le porte della città a questi stranieri».

Secondo il segretario nazionale di Fiamma Nazionale Stefano Salmé siamo di fronte a una vera e propria «invasione di clandestini diversamente richiedenti asilo che non rappresentano una risorsa per Udine, ma un business per il mondo del no profit che convive lecitamente con le associazioni».

Ieri pomeriggio, in piazzetta del Pozzo, il presidio di Fiamma Nazionale assieme a La Destra e alla lista civica «Io amo Udine» – per i quali erano presenti rispettivamente il segretario nazionale Ernesto Pezzetta, il rappresentante Cristian Feruglio e Renato Valusso del del movimento locale «La vostra voce» – è stata occasione per fare il punto, a partire dagli ultimi fatti di cronaca avvenuti in zona stazione, e ribadire alcuni concetti sui quali punta il movimento di destra. Una trentina le persone presenti che hanno assistito, sotto la pioggia battente, agli interventi degli esponenti dei gruppi politici di destra. «L’abbiamo chiamata “La rivolta della zobia grassa” facendo riferimento a un fatto storico avvenuto nel 1511 quando la popolazione udinese si ribellò all’aristocrazia filo-tedesca per respingere i germanici, riaccendendo, pacificamente e in modo democratico, quello spirito di reazione a questa nuova invasione, che tutti sono capaci di criticare solo in parrocchia o in osteria – spiega Salmé –. Non vogliamo una cittadella della sicurezza alla Cavarzerani, che diventerebbe un centro permanente di clandestini e farebbe di questa parte di Udine l’ennesima zona in cui si creano le condizioni tali per cui a ogni italiano che se ne va si sostituisce uno straniero».

E anche il centrodestra, per Salmé, sbaglia limitando il problema a una questione di ordine pubblico, dove le forze dell’ordine «fanno il massimo per garantire la sicurezza dei cittadini». Per il segretario di Fiamma Nazionale il Comune, attraverso la polizia locale, dovrebbe intensificare i controlli sulle residenze «scovando così i clandestini».

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