Febbre del Nilo: casi sospetti di zanzare infette nel Medio e nella Bassa friulana

L’Istituto zooprofilattico le ha individuate a Bertiolo, Palazzolo e Bagnaria Arsa. Brianti: non è il caso di fare allarmismo. Bassetti: la prevenzione è fondamentale

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Sorveglianza entomologica e prelievi sugli allevamenti. L’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie punta sulla prevenzione per fermare il virus Febbre del Nilo. Le trappole piazzate nelle stazioni di Fagagna, Povoletto, Premariacco, Basiliano, Bertiolo, Bagnaria Arsa, Palazzolo e San Giorgio di Nogaro hanno evidenziato tre casi di zanzare infette in provincia di Udine: a Bertiolo (per cui si attende la conferma dal Centro di riferimento nazionale), Palazzolo e Bagnaria Arsa, un altro si è scoperto a Fiume Veneto, in provincia di Pordenone. A rivelarlo è Fabrizio Montarsi del laboratorio di Parassitologia.

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Intanto, il Comune di Udine ha avviato su tutto il territorio e, in particolare, nelle aree verdi, una disinfestazione adulticida nei parchi Ilaria Alpi di via Melegnano e dei Giardini del Tórso in via del Sale. I parchi saranno chiusi dalle 19 di oggi alle 12 di domani.

«Non è il caso di fare allarmismo» mette in chiaro Giorgio Brianti, responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asuiud.«A Paderno abbiamo organizzato la bonifica in tempi rapidi dopo la conferma di un caso di malattia West Nile – premette –, ma non c’è alcuna emergenza. C’è chi si è lamentato per lo scarso preavviso, ma abbiamo programmato un intervento tempestivo per ridurre al massimo i rischi, visto che, a fronte di un caso conclamato ve ne possono essere altri non censiti. Cinque nostri dipendenti hanno affiancato i due della ditta incaricata per effettuare gli interventi larvicidi e l’atomizzazione di sostanze a base di piretro».

La prevenzione però è necessaria. A fare chiarezza è Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive di Udine. «Non esiste un vaccino per prevenire la malattia – precisa – né una terapia specifica, i pazienti vengono trattati sulla base dei sintomi, ma in gran parte dei casi la malattia si sviluppa in maniera asintomatica».

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Pordenone, intervento di disinfestazione


Nell’80% dei casi infatti non vi sono sintomi. Nel 20 % dei casi i pazienti sviluppano febbre, malessere, dolori articolari, mal di testa, nausea, linfonodi ingrossati. Sintomi che possono durare pochi giorni, in alcuni casi qualche settimana, e che variano a seconda dell’età e delle condizioni di salute del paziente.

«Sintomi più gravi si registrano nell’1% delle persone infette che possono sviluppare febbre alta, forti mal di testa, disorientamento e forme neuroinvasive fino alla paralisi o addirittura alla morte, ma solo l’1% dei casi più gravi ha esiti mortali» rassicura Bassetti.

«Il virus si trasmette attraverso la puntura di zanzare infette – informa Bassetti –, ma il 95% di esse non lo è. Il periodo di incubazione varia dai 2 ai 14 giorni, ma può arrivare a 21 per i pazienti immunodepressi. È bene quindi evitare le punture – chiarisce – indossando abiti chiari che coprano la maggior parte del corpo, usando repellenti e insetticidi, dotandosi di zanzariere, evitando la presenza di acque stagnanti nei giardini ed effettuando trattamenti larvicidi». —


 

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