Fanna, nuovo esposto sul cementificio

Nuovo esposto sui rischi ambientali e sanitari dall’incenerimento nel cementificio della Buzzi Unicem di Fanna e nuova indagine della Procura contro ignoti per inquinamento ambientale: l’atto porta la firma degli eurodeputati del M5s Piernicola Pedicini e Marco Zullo, del deputato Luca Sut e del consigliere regionale Mauro Capozzella.
Le indagini aperte sull’inquinamento sono diverse: l’ultima, in autunno, era stata avviata in seguito all’esposto del comitato “No all’incenerimento, Sì al riciclo totale dei rifiuti”, col supporto dell’avvocato milanese Piergiorgio Weiss, sulla contaminazione da Pcb (policlorobifenili) nel Maniaghese.
Due le ipotesi di reato: inquinamento ambientale e omissione d’atti d’ufficio da parte dei Comuni di Maniago e Fanna. Il pm, in attesa di approfondimento, aveva avviato l’indagine per delitti colposi contro la salute pubblica e attività di gestione dei rifiuti non autorizzata. Già nel 2015, comunque, l’allora consigliere regionale Eleonora Frattolin (M5s), con un esposto, aveva fatto partire un’indagine contro ignoti per omissione di atti d’ufficio, che per competenza è stata affidata alla Procura di Padova.
«Rischi ambientali e sanitari per i cittadini provocati dal coincenerimento di rifiuti e rischi di perdita di resistenza meccanica dello stesso cemento prodotto: sono i punti più importanti contenuti nell’esposto-denuncia che abbiamo trasmesso in Procura – fanno sapere i grillini –. Abbiamo chiesto di accertare se le emissioni prodotte dal cementificio siano dannose per ambiente e popolazione».
Nell’esposto il M5s parla degli eventuali rischi del coincenerimento dei forni di cemento, che possono derivare dall’emissione di metalli pesanti tossici per l’ambiente e dannosi per la salute. «Una situazione complicata quella del coincenerimento dei rifiuti nei cementifici – dicono i grillini –. È in gioco la salute di cittadini, esposti in maniera più evidente a cromo e cadmio attraverso inalazione e assorbimento della pelle, mentre in pochi fanno affari bruciando rifiuti».
«Dopo avere presentato esposti per altri cementifici in altre regioni, chiediamo alla magistratura di intervenire a Fanna: la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente devono essere sempre al primo posto», conclude Pedicini.
Da parte sua Buzzi Unicem afferma che «aver avuto notizia degli esposti dalla stampa. Abbiamo già precisato la nostra posizione in merito all’infondatezza degli addebiti rivoltici in termini di inquinamento atmosferico e contaminazione dei suoli del Maniaghese. Non ci risulta che gli esposti abbiano avuto seguito con contestazioni o imputazioni nei confronti della cementeria». «In attesa di sviluppi delle inchieste – concludono –, siamo fiduciosi di vedere confermata la legittimità del nostro operato». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto