Famiglie divise sui social

Caso gender a scuola: «Nessuna lezione scandalo». «Sulla morale decidiamo noi»

CORDENONS. Pro e contro il progetto di prevenzione al bullismo omofobico proposto nelle scuole medie di Cordenons, Torre e Casarsa.

Argigay “Nuovi passi” con in prima fila il presidente Giacomo Deperu ha sempre negato che di teoria del gender si tratti; il Comitato sostiene di avere testimoni e prove che di questo in classe si parli. Ma le famiglie che ne pensano? L’argomento sta tenendo alto il dibattito su Facebook.

A favore, c’è la testimonianza portata nella pagina di “Cordenons, problematiche e suggerimenti” da una mamma che ha partecipato a giugno ad un incontro chiarificatore chiesto da alcuni genitori con figli alle elementari e concesso dalla dirigente reggente Lucia Cibin.

Una ventina i genitori presenti. «Noi – scrive la mamma – abbiamo avuto un incontro a scuola con la dirigente e al colloquio c’era anche una professoressa delle medie. Ci hanno spiegato cosa succede (dalla A alla Z) in questi incontri (le quattro ore di lezione, due tenute da psicologi esterni e due dai volontari dell’Arcigay, ndr) e credetemi che non succede niente di tutte quelle bufale che ci sono su Fb».

Dello stesso avviso un nonno: «Ho un nipote che ha frequentato la seconda media. Mi ha spiegato i filmati visti, le discussioni nate, non ho sentito alcun disagio nel raccontare».

Per contro, c’è chi sta seguendo con preoccupazione la vicenda. «Non mi sta bene – dice un altro genitore di Cordenons – che la scuola decida in toto sull’educazione dei miei figli: va bene sulla didattica, ma non su tematiche che incidono sulla loro formazione emotiva e psicologica. Non nego che esista il problema del bullismo omofobico, né sono omofobo, ma chiedo che, come genitore, possa sentirmi libero di decidere se far frequentare o meno certi percorsi a mio figlio, allo stesso modo di come si fa per la religione». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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