Ex Supercinema di Pordenone, si ricomincia da zero

PORDENONE. Ex Supercinema di viale Cossetti, si ricomincia ancora una volta da zero. Il progetto di realizzare un immobile di sei piani, con destinazione mista – residenziale, servizi e commerciale – è “scaduto”. I termini per utilizzare il permesso a costruire sono cessati e così il consiglio comunale di lunedì, nell’approvare le variazioni di bilancio, ha stabilito la restituzione degli oneri di urbanizzazione per 110 mila euro alla proprietà (la società Adas).
Il Comune nel 2012 aveva bocciato le richiesta di modifica. La proprietà aveva in mano una concessione edilizia per iniziare i lavori e per riqualificare i volumi esistenti mentre non era stata accolta la possibilità di aumentare la cubatura. Ne era nato un braccio di ferro, incontri con i tecnici comunali, il progetto è sempre rimasto nel cassetto. Il permesso a costruire nel frattempo è scaduto e così, anche il progetto che sottendeva il permesso. Fine di un sogno?
In realtà la proprietà, contattata, fa sapere che l’interesse a valorizzare quell’ambito così centrale in città c’è ancora e ci sono anche delle prospettive concrete, ma al momento è prematuro parlarne. Quello che è certo è che comunque andrà presentato un nuovo progetto che dovrà essere valutato dagli uffici comunali e quindi in ogni caso l’iter dovrà ripartire.
«Nulla osta – conferma l’assessore all’urbanistica Cristina Amirante – di accogliere un nuovo progetto. Quello è un ambito pregevole della città che sicuramente potrebbe valorizzare il centro». Piazzetta dei Domenicani, tra le altre cose, si affaccia proprio sull’asse che collega Piazza XX Settembre e piazza Risorgimento, due degli ambiti sui quali si stanno concentrando le politiche dell’amministrazione comunale.
I tentativi di fare ripartire il Supercinema, per altro, non sono certo mancati nel tempo. Francesco Giannelli, architetto e consigliere comunale, qualche anno fa in aula aveva ricordato che «già nel 1984, come professionista, feci tre progetti diversi per quello stabile, ma tutti bloccati dalla burocrazia: uno per trasformarlo nel nuovo cinema, uno per farne la sede dell’archivio di Stato, uno con destinazioni residenziale e commerciale. Nessuno è andato avanti».
L’area, circa 10 mila metri quadri, negli anni è stata anche al centro di segnalazioni per i cedimenti e le macerie rimaste all’interno e per la forzatura delle recinzioni. Ci sono stati periodi, infatti, in cui si è verificato che ragazzi si intrufolassero all’interno, con i conseguenti rischi per l’incolumità delle persone.
Lei vecchie strutture con funzioni pubbliche e proprietà privata, chiuse e abbandonate agli effetti del tempo, non sono una novità in città. Solamente in centro, tra quelle degne di nota ci sono gli bagni pubblici di viale Martelli. C’era anche un ’ala di palazzo San Marco che, però, è stata finalmente venduta.
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