Ex dipendenti Ovvio da un anno senza stipendi

ROVEREDO IN PIANO. Rabbia e amarezza tra gli ex dipendenti di Ovvio, ancora in attesa di ricevere le spettanze dovute dalla proprietà. È trascorso ormai un anno dall’ingresso in mobilità di una parte degli oltre 30 impiegati nello storico punto vendita di arredamento e oggettistica per la casa.
A fine agosto saranno invece passati 12 mesi dalla serrata definitiva. Eppure, tfr, stipendi arretrati e incentivi all’esodo – per un importo complessivo di 300 mila euro – non sono ancora stati erogati, nonostante i solleciti e le ingiunzioni di pagamento.
Il 23 giugno, il giudice del tribunale di Velletri (dove l’azienda ha trasferito la sede amministrativa) si esprimerà in merito all’istanza di fallimento avanzata proprio dagli ex dipendenti nei confronti di Ovvio nella speranza di recuperare i crediti.
L’udienza fallimentare era stata inizialmente fissata per il nove del mese, ma è stata posticipata per dare modo anche ad altri soggetti, in particolare ai fornitori non pagati, di aggregarsi all'azione legale intentata dai lavoratori, tra i quali vige ormai lo sconforto.
Non soltanto per le difficoltà nel rientrare in possesso delle spettanze, ma anche perché la maggior parte di loro sta facendo fatica a reinserirsi nel mondo del lavoro, mentre gli ammortizzatori sociali vanno via via esaurendosi.
Oltre all’istanza di fallimento, gli ex dipendenti hanno deciso di querelare l’azienda affinché la Procura indaghi sulla legittimità dei movimenti societari, avendo scoperto che Ovvio spa, dopo essere diventata srl, si era fusa per incorporazione nella Semeraro holding srl.
Azioni che hanno generato un problema di comunicazione tra azienda e lavoratori, considerando che Ovvio è presente anche in provincia di Vicenza e a Roma (dove, pare, sia in procinto di chiudere).
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