Ex consorzio, si riforma la “palude” in via Isonzo a Sacile

La bonifica ha avuto vita breve: la pioggia degli ultimi giorni ha riempito la voragine. I residenti esasperati: rane e insetti “popolano” l’area contaminata da idrocraburi

SACILE. Vita breve per la bonifica del cratere lasciato dai serbatoi dell’ex consorzio agrario: la pioggia ha riempito il buco in via Isonzo. Lo strato di ghiaia si è allagato, con la pioggia. «Un nome, via Isonzo che vale un destino». È questa la battuta di Evio Bonas, ex dipietrino attento all’ambiente urbano e alla sicurezza. La falda penetra lo strato di ghiaia e si ripresenta il problema della salubrità dell’area che è transennata da anni.

La zona residenziale, intorno, ha l’affaccio sulla “palude abusiva” che nelle stagioni umide si popola di rane e insetti. In origine l’area era destinata a un intervento edilizio. La falda sotterranea fa il resto. «L’acqua riaffiora dopo intense piogge – dicono alcuni residenti in via Isonzo che si sono confrontati con Bonas –. Il fenomeno da controllare è il cedimento delle sponde”. I giardini e muretti di confine sono sottoposti allo stress della ghiaia che si sposta lentamente? È questo il problema da risolvere.

La criticità attuale ha una storia alle spalle: la demolizione dei fabbricati dell’ex consorzio agrario, ha asportato anche le cisterne per il gasolio. Si è scoperto, poi, che il terreno era inquinato da una perdita e quindi era stata avviata la bonifica.

Lo scavo lasciato per asportare delle cisterne, si è trasformato in acquitrino che riaffiora a ogni cambio di stagione. In via Isonzo la rete di protezione sul cratere è bucata e qualche residente dice che l’ex consorzio agrario ha lasciato un’eredità gravosa: quella di un’area urbana da riqualificare. Nel cratere si vede anche un condotto fognario con una rete protettiva: che funzioni ha? La progettazione edile per rigenerare l’area sembra spazzata via dalla crisi delle vendite e della liquidità.

«La società Meta – recita il verbale della delibera comunale 2014 – ha ceduto in comodato d’uso temporaneo e gratuito l’area dell’ex consorzio agrario. I progetti edilizi sono depositati e sospesi, per le problematiche legate alla bonifica di una parte dell’area che è contaminata da idrocarburi».

Ferma la bonifica dello stagno abusivo privato e avanti tutta, invece, con la pulizia del torrente Grava. «Dopo l’esecuzione delle due idrovore in centro storico, in via della Pietà e in via Nono – ha detto il sindaco Roberto Ceraolo – la prossima settimana riprenderanno i lavori per il terzo lotto: la pulizia del tratto finale della Grava. Un’opera attesa da tempo». La ripresa dei lavori farà i conti con il meteo. «L’obiettivo erano tempi più rapidi – ha ammesso Ceraolo – ma l’iter burocratico risulta spesso incompatibile con le aspettative della gente».

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