Ex comandante di diporto si trasforma in tappezziere

SPILIMBERGO. Un tempo si era soliti dire: impara l’arte e mettila da parte. Oggi sembra proprio che questo adagio sia ritornato alla ribalta.
Nel corso del tempo, infatti, si è assistito a un progressivo spostamento dell’ago della bilancia dai lavori manuali a quelli intellettuali, tanto che oggi alcuni mestieri come il sarto, il falegname, l’idraulico o l’elettricista sono a rischio di estinzione.
Per chi ha voglia di mettersi in gioco, proprio la penuria dei mestieri “dimenticati” può diventare un’occasione per reinventarsi. Ed è con questo spirito che, in corte Europa, a Spilimbergo, ha avviato una bottega artigiana Alessandro Camillo, tappezziere, la cui storia è davvero singolare.
Classe 1971, palermitano d’origine, in Friuli da due anni, un diploma di maturità scientifica, Alessandro Camillo, nella sua seppure “breve” vita ha fatto davvero “mille cose” come ama dire.
«Ho interrotto gli studi di ingegneria a sei esami dalla laurea per amore, quello per il mare che, da passione coltivata sin da ragazzino, è diventata una professione, specie nel momento in cui, a 25 anni, ho deciso di lasciare il mio lavoro di agente di Polizia, a Palermo. Nasco come velaio e in gara ho raggiunto successi importanti, fra cui il titolo di campione del mondo nel 1992 e diversi campionati italiani».
Le gare sportive hanno lasciato il posto alla professione di comandante di diporto, alla guida di superyacht sino a 200 tonnellate, girando tutta l’Europa durante l’estate per accompagnare i turisti e compiendo trasferimenti transoceanici di grandi imbarcazioni, durante l’inverno.
«Purtroppo, il settore marittimo è stato investito negli ultimi anni da una grave crisi sia nelle vendita delle barche sia nelle vacanze, tanto da indurmi, nel 2013, a cambiare lavoro e, soprattutto vita. Ho spedito decine di curricula con l’auspicio di trovare un’occupazione nel settore marittimo, ma la prima chiamata è arrivata dall’Ikea di Villesse, allora in fase di avvio, dove ho lavorato per un semestre come addetto alla sicurezza. Una volta in Friuli, mi sono guardato intorno e giunto a Spilimbergo per un colloquio di lavoro, ho cominciato a realizzare che avrei potuto aprire una partita Iva e una mia attività mettendo in pratica quanto ho imparato a fare con le mie mani», conclude il neoartigiano.
Un pensiero che si è concretizzato con la “Bottega Camillo”, all’ex caserma Bevilacqua.
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