Ex Billa, trattative in fase avanzata Superstore in arrivo

Porcia, già a primavera potrebbe aprire il marchio Conad Risolto il rapporto tra la proprietà austriaca e i 43 lavoratori
FOTO MISSINATO - BILLA
FOTO MISSINATO - BILLA

PORCIA. A Sant’Antonio di Porcia ci si avvia verso la fine dell’era Billa e la nascita, se tutto va bene già in primavera, di un sito commerciale rinnovato nel numero e nella tipologia dei servizi offerti.

Sotto l’egida di Provincia di Pordenone e Comune di Porcia, che nei mesi scorsi hanno seguito da vicino assieme ai sindacati il caso dei lavoratori Billa, sono giunte a buon punto le trattative private che insistono su quest’area.

Vi sono buone speranze che, chiuso un capitolo, si trovino energie nuove per il suo rilancio. Il sito in via Roveredo, che dalla fine degli anni Ottanta ospitò prima il supermercato Malvani, poi la Standa e successivamente il marchio austriaco Billa, dopo la chiusura del superstore, lo scorso 28 aprile, e il licenziamento a fine agosto dei 43 lavoratori dipendenti rimasti in forze all’azienda austriaca, si prepara ora a subire un restyling totale.

Due, in particolare, sono le trattative private, in corso oramai da mesi, che starebbero per trovare felice conclusione. Si tratta di operazioni delicate, rispetto alle quali trapelano pochi elementi, ma sin qui confortevoli.

L’obiettivo per la chiusura di entrambi i tavoli di lavoro, da quanto appreso, sarebbe la fine dell’anno, mentre dopo l’intervento di ristrutturazione dell’immobile (3.800 metri quadrati di superficie attualmente occupata dal negozio Billa, chiuso da mesi), i nuovi insediamenti commerciali dovrebbero avvenire a partire dalla primavera.

La prima trattativa quindi riguarda Billa, azienda del gruppo tedesco Rewe leader della grande distribuzione, e alcuni imprenditori interessati a subentrarle nella titolarità della licenza commerciale. Tra questi, il favorito sarebbe il marchio Conad, nome che da mesi gira tra gli addetti ai lavori.

Il territorio di Porcia, per quest’ultimo rappresenterebbe una buona porta d’accesso sul nord della provincia, considerando che gli altri punti vendita si trovano a San Vito al Tagliamento, Zoppola e Pordenone, in viale Grigoletti.

La seconda trattativa è tra la proprietà dell’immobile, la Boccaccio, filale italiana del Fondo di investimento belga Edes, e degli investitori. C’è infatti al vaglio l’ipotesi che i belgi cedano a nuovi proprietari. In ogni caso, mentre Billa punta a cedere la licenza e a mantenere in provincia di Pordenone il solo discount a marchio Penny market, sempre a Porcia, per quanto riguarda il sito l’obiettivo è la ristrutturazione e la rivisitazione degli spazi interni. Il supermercato che subentrerebbe a Billa avrà infatti a disposizione una superficie di vendita di circa 2 mila mq (per una trentina di posti di lavoro), mentre i restanti verranno destinati ad altri negozi. Tra questi, si parla anche di una farmacia privata (autorizzata dalla giunta comunale sulla base del decreto ministeriale, che è stata però impugnata dal titolare della farmacia De Lucca davanti al Tar), ma fonti autorevoli la descrivono come una ipotesi remota.

Lunedì si è intanto chiuso definitivamente il rapporto di lavoro tra la società austriaca Billa e i 43 lavoratori del negozio di via Roveredo, licenziati ad agosto. Nella sede dell’Ascom di Pordenone, i rappresentanti della società hanno infatti consegnato ai lavoratori, alla presenza delle rappresentanze sindacali di Uil Uiltucs, Cisl Fisascat e ConfLavoratori, gli incentivi all’esodo. Per quanti di loro saranno ancora iscritti alle liste di mobilità, l’accordo garantito da Provincia e Comune con il successore di Billa, è quello di un loro ricollocamento all’interno del nuovo punto vendita.

Milena Bidinost

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