Europee, la Lega manda a Bruxelles Elena Lizzi e Marco Dreosto

Per l’attuale assessore a Buja al momento 24 mila 480 preferenze e per l’ex vicesindaco di Spilimbergo 22 mila 537. Dovrebbe avercela fatta di nuovo, invece, il pordenonese Marco Zullo, unica vera nota lieta del M5s a Nordest

UDINE. Come e più delle Politiche e delle Regionali di un anno fa, il vento leghista sferza il Friuli Venezia Giulia e consegna, nel day after delle Europee e in attesa delle Comunali, a Matteo Salvini una terra fortemente marchiata Carroccio.

La Lega domina le elezioni a livello nazionale e ancora di più fa impressione il parziale relativo al Friuli Venezia Giulia dove conquista – con una manciata di seggi ancora da scrutinare – il 42,6% dei consensi, raggiungendo picchi di oltre il 50% in decine di Comuni e un totale di 245 mila voti, quasi 70 mila in più delle Politiche dello scorso anno.

Non soltanto, però, perché dalle parti di Reana del Rojale lo champagne è in fresco anche per i due candidati regionali inseriti in lista. Al netto di sorprese, e considerato come la candidatura di Salvini sia stata di facciata, nei sei europarlamentari che il Carroccio manderà a Bruxelles da Nordest ci saranno pure l’attuale assessore a Buja Elena Lizzi (24 mila 480 preferenze al momento) e l’ex vicesindaco di Spilimbergo Marco Dreosto (22 mila 537).

Un successo strepitoso, dunque, quello della Lega, mentre il Pd, tutto sommato, tiene rispetto al passato. Il dato attuale dice 22,2%, pari a 127 mila 940 preferenze, più o meno 2 mila in meno del 4 marzo. Numeri da sufficienza piena per quanto i due candidati friulani non ce l’abbiano fatta.

Isabella De Monte saluterà infatti l’Europa dopo cinque anni – al momento gira sulle 40 mila preferenze, quasi la metà rispetto al 2014 –, mentre Furio Honsell, pur al termine di una lusinghiera personale campagna elettorale con oltre 27 mila voti – resterà in Consiglio e non volerà e Bruxelles.

Dovrebbe avercela fatta di nuovo, invece, Marco Zullo, unica vera nota lieta del M5s a Nordest. L’europarlamentare pordenonese, uscente, è infatti primo della lista grillina con 15 mila 700 preferenze (più o meno le stesse di cinque anni fa) con un margine di oltre 2 mila voti sulla seconda piazza: abbastanza da metterlo al sicuro nonostante la debacle di un M5s che in Friuli Venezia Giulia crolla al 9,62%, lasciando per strada, rispetto alle Politiche, quasi 115 mila voti.

A proposito di crolli, poi, non si può non sottolineare quello di Forza Italia in regione. I berlusconiani non raccolgono più di 38 mila voti complessivi – pari al 6,7% – andando vicini a dimezzare il dato delle Politiche, Sandra Savino si ferma a meno di 8 mila preferenze – contro le oltre 18 mila di cinque anni fa – e gli azzurri, per la prima volta nella storia, vengono superati da Fratelli d’Italia.

Ottima, infatti, la performance della truppa di Giorgia Meloni in Friuli Venezia Giulia dove vola al 7,6% – guadagnando oltre 7 mila voti in un anno – per quanto né Luca Ciriani con 9 mila 306 preferenze, né Giulia Manzan con poco più di 2 mila voti siano stati in grado di staccare il pass per l’Europarlamento.

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