Emergenze in aeroporto Sinergia tra l’Italia e gli Usa

Sottoscritto ieri un protocollo di sicurezza per coordinare gli interventi La struttura militare conta sei aree satelliti e oltre 10 mila presenze giornaliere



Tutti attorno a un tavolo per sottoscrivere un protocollo di sicurezza, per stabilire chi fa cosa in caso di emergenza, evitando sovrapposizioni e un uso delle risorse non efficace. È il documento sottoscritto ieri all’aeroporto Pagliano e Gori di Aviano tra l’Aeronautica militare italiana, la Regione, il 31° Fighter Wing e il comando dei vigili del fuoco.



Da stabilire le modalità precise di intervento in una realtà che può essere considerata una vera e propria cittadella: è l’aeroporto avianese che tra americani e italiani conta circa 10 mila presenze. La struttura militare conta 6 aree satelliti: vi operano 270 militari italiani, 5 mila americani con 3 mila 800 familiari, 720 lavoratori italiani e lavoratori temporanei e in appalto, circa 100 addetti. «Ci siamo accorti – ha detto il comandante dell’aeroporto Vincenzo Tozzi – che in caso di emergenza all’interno dell’aeroporto c’era un impegno non efficace di risorse. Abbiamo voluto individuare una procedura che evitasse sovrapposizioni nell’utilizzo di mezzi e risorse».



Mabel Callegaro, del settore sicurezza del 31° Fighter Wing, ha illustrato le procedure. Nel caso di una emergenza dall’interno delle strutture militari si può chiamare il numero apposito americano, il 911, o quello italiano, il Nue. «Ci sono due possibilità – ha affermato Callegaro – e il risultato è lo stesso, un tempestivo intervento». Nel caso del 911, gli addetti raccolgono l’informazione e inviano i mezzi interni. Gli addetti chiamano anche il 112 e il centro operativo di difesa dell’Aeronautica militare, che diventa lo snodo cruciale del procedimento, essendo collegato con il Sores (Sala operativa di emergenza sanitaria). In caso di necessità vengono inviati anche i mezzi italiani, con procedure rapide per l’accesso. Possibile pure la richiamata per la verifica della situazione in corso d’opera. L’alternativa è chiamare il 112, che raccoglie e codifica l’evento e invia i mezzi di soccorso. Il personale italiano informa il 31° e il centro operativo di difesa dell’Aeronautica. Sono attivati anche i mezzi di emergenza interni, in grado di intervenire nel giro di un minuto o poco più. In entrambi i casi c’è una emergency checklist.



Tutti concordi i relatori al tavolo che il sistema è indispensabile per gestire al meglio le emergenze: Vittorio Antonaglia del Sores, Davide Sache, vicecomandante del 31° Fighter Wing, il direttore del Due, Vittorio Aristei, e Doriano Minisini, comandante provinciale dei vigili del fuoco. È intervenuto il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi che ha parlato di un «lavoro importante di grande collaborazione».—



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