«Ecco come eravamo negli anni ’80» Il “viaggio nel passato” parte da Tiezzo

la storia
Momenti di vita quotidiana, non comune perché nella quotidianità spesso c’è l’essenza dell’esistenza umana, frammenti di un tempo che non c’è più, perché gli anni, inesorabili, scorrono. Pezzi di vite, storie di donne e uomini che, nella loro straordinaria normalità, hanno lasciato un segno. Non tanto, appunto, perché abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, semplicemente perché hanno vissuto.
È un viaggio nel tempo che si comporrà di video e fotografie, quello che Pietro Catauro e Massimo Piccini metteranno a disposizione della comunità di Tiezzo sabato 30 novembre, alle 20.30, in Sala Enal. La settimana prossima, infatti, verrà proiettata una parte del materiale che Catauro ha raccolto, dalla fine degli anni Ottanta, per i vent’anni in cui ha vissuto a Tiezzo.
Piccini, consigliere comunale, è attento e sensibile al proprio paese. Lui e Catauro hanno lavorato alcune settimane per definire l’appuntamento, nato grazie alla pagina Facebook “’Sei di Tiezzo se...’’. Nello spazio social, infatti, Catauro nei mesi scorsi ha iniziato a postare fermo immagine di vari personaggi di una Tiezzo che non c’è più, invitando gli utenti a indovinare chi fosse immortalato nelle foto. Un’iniziativa partita per gioco, che è piaciuta, molto, tanto da portare i due promotori della serata ad abbozzare l’idea di un evento in cui “regalare’’ alla comunità il prezioso archivio di Catauro.
Perlomeno una parte di esso, quella più significativa tra le tante ore di filmati che è stato possibile recuperare. Sarà un’ora e mezza intensa, durante la quale si vedranno persone che non ci sono più, nelle quali molti adulti di oggi potranno rivedere i bambini che erano allora. Al termine dei video, spazio a una serie di immagini, sempre all’insegna di due elementi: emozioni e ricordi. Alle volte viaggiano sullo stesso binario, facile immaginare che sarà così anche sabato prossimo.
«Invito i tiezzesi a riscoprire quello che era il paese alcuni decenni fa – dice Piccini –. Avranno modo di trascorrere una serata piacevole, in cui si potrà rivedere tanti di coloro che ci hanno lasciato e, in egual misura, sarà possibile provare diversi tipi di emozioni. Io e Pietro abbiamo organizzato l’evento con impegno e passione».
«Ho molto, moltissimo materiale – aggiunge Catauro –: purtroppo non è stato possibile recuperare alcuni spezzoni particolarmente significativi, ma i filmati che proporremo rendono l’idea di quello che Tiezzo è stato. Momenti solenni, come l’inaugurazione di un momento, o attimi di quotidianità, come una partita di carte al bar. C’è di tutto, c’è una comunità».
Un paese, la gente che lo ha abitato, il passato che ritorna in un oggi che appare incapace di guardarsi indietro, forse per paura o forse per temere di scoprire una dimensione diversa, agli antipodi rispetto a quella della contemporaneità. –
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