È nato il comitato contro la centrale a gas

Insieme a NoBiomasseGo, Forum e Sinistra italiana è pronto a dare battaglia Tra gli obiettivi: allontanare la zona industriale da Sant’Andrea e dall’Isonzo
Bumbaca Gorizia 25.03.2017 Centrale elettrica S. Andrea © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 25.03.2017 Centrale elettrica S. Andrea © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Nuova centrale a gas naturale di Sant’Andrea: si mobilitano cittadini e politica. Come era prevedibile non ha lasciato indifferenti molti goriziani la voce del possibile insediamento di un nuovo impianto per la produzione di energia elettrica in zona industriale, alle porte della città, proprio dove sorgeva nel recente passato la centrale ElettroGorizia poi smantellata e trasferita pezzo dopo pezzo in Africa. Nel giro di pochi giorni i residenti della zona di Sant'Andrea – peraltro già provati dall’annosa battaglia riguardo l’insediamento delle due centrali a biomasse – e i membri del comitato NoBiomasseGo si sono attivati per capire meglio i contenuti del progetto proposto dall’impresa Tei Energy Spa (nella quale nel settembre 2016 è confluita quella ElettroGorizia che aveva realizzato la vecchia centrale), trovando l’appoggio convinto di Sinistra italiana e Forum, che così porterà la vicenda anche sui banchi del Consiglio comunale. Anzi, il consigliere del Forum Andrea Picco ha già inviato al sindaco Rodolfo Ziberna un documento che è stato presentato proprio ieri mattina alla presenza anche di diversi goriziani, di Stefano Cosolo del comitato NoBiomasseGo e di Martina Luciani del circolo “Verde Rosso” di Sinistra Italiana. Tre, essenzialmente, le precise richieste che vengono avanzate all’amministrazione comunale attraverso la lettera. Innanzitutto chiedere al ministero dell’Ambiente (entro la scadenza per la presentazione di osservazioni sul progetto, fissata al 3 febbraio) una verifica della completezza dello studio preliminare presentato da Tei Energy, visto che secondo il comitato il documento è incompleto, non facendo riferimento al contesto generale in cui l’impianto andrebbe a calarsi, e alla presenza in zona di altri impianti a biomasse solide e oleose già in funzione, o già autorizzati ma non ancora in funzione. In secondo luogo i cittadini, il Forum e SI chiedono che in ogni caso il progetto per la nuova centrale a gas naturale venga sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale (Via), che a rigor di legge sarebbe obbligatoria solo per gli impianti al di sopra dei 150 Mw. Infine, il documento chiede la convocazione urgente della commissione consiliare Ambiente, per fornire ai suoi componenti tutte le informazioni in possesso dell’amministrazione sul nuovo progetto. Informazioni che, stando a quanto avevano riferito gli stessi uffici comunali nelle scorse settimane sarebbero però scarsissime se non inesistenti, anche se il comitato non ritiene credibile che il Comune (così come del resto il Consorzio per lo sviluppo industriale ed artigianale) non abbia ricevuto notizia dal ministero dell’istanza depositata nel dicembre scorso da Tei Energy. «Per legge il ministero in questi casi deve comunicare al Comune notizia del progetto che sta valutando», ha spiegato ieri Stefano Cosolo, mentre Andrea Picco parla di «un film già visto» riferendosi al recente caso delle centrali a biomasse, aggiungendo che «per evitare di ritrovarci nella stessa condizione dobbiamo muoverci subito e fare chiarezza fin dall'inizio». Il Comitato di cittadini, il Forum e Sinistra Italiana peraltro allargano lo sguardo alla politica industriale goriziana, parlando di una «città che è stata svenduta agli interessi di imprenditori che fanno profitto attraverso centrali che non rappresentano in alcun modo uno sviluppo per il futuro». Non solo, l’obiettivo per il comitato deve essere anche quello di rivedere le stesse prospettive di una zona industriale collocata a poche centinaia di metri dalle abitazioni, a Sant’Andrea, e dall’Isonzo stesso. Preoccupazioni che in queste ore riguardano peraltro anche Piedimonte, dopo che alcuni residenti hanno segnalato sui social-network la presenza nell'aria di “particelle luccicanti” e “fili sottilissimi” che si depositano al suolo e sulle vetture, e che secondo alcuni potrebbero essere frutto delle emissioni di un’azienda della zona. «Il 5 febbraio presenterò in consiglio comunale un’interrogazione a questo proposito – annuncia Andrea Picco -. Visto che al Comune è stata segnalata quest’anomalia, perché non è intervenuto immediatamente?»

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