È morto il cavalier Musto nonno vigile di Passons

Se lo ricordano in molti Salvatore Musto, che con i suoi capelli bianchi aiutava tutte le mattine i bambini che andavano a scuola ad attraversare la strada. Ma lui, carnico di origine e attaccatissimo alla sua terra, è stato molto di più per la comunità di Passons, che ieri lo ha salutato per l’ultima volta nella chiesa parrocchiale.
Aveva 95 anni Musto, ed è rimasto attivo fino a pochi anni fa, quando gli acciacchi dell’età si sono fatti sentire. I bambini della scuola elementare di Passons avevano scritto di lui sul giornalino “Curiosando qua e là”: «C’è nel nostro piccolo paese un piccolo omino dalla testa coperta di neve. Tutte le mattine aspetta noi bambini nei pressi della scuola, non lo ferma né la pioggia battente, né il vento gelido, né il sole cocente. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, attende, come un angelo che ci aiuta ad attraversare e per ognuno ha una parola di affetto...».
Testimonianza di un sentimento sincero e reciproco verso il loro “angelo” Salvatore, che era nato a Tolmezzo nel 1924, padre arrivato dal Sud, da Salerno, ma che era innamorato della Carnia.
Si era sposato 65 anni fa con la sua Giovanna, che gli ha tenuto la mano fino all’ultimo istante, ed è stato padre di un orgogliosissimo Paolo, e nonno di Alessandro. A Passons era arrivato nel 1960 e da subito si era dato anima e corpo per far crescere l’asilo, allora gestito dalle suore: il suo lavoro era quello del poliziotto, ma prima di entrare in servizio, ogni mattina, provvedeva all’acquisto delle derrate alimentari. Proprio per questo suo impegno, che si riversava anche nelle attività parrocchiali e ovunque ci fosse bisogno di lui, è stato pure insignito del cavalierato della Repubblica. «Era una grande persona – dice di lui Paolo –, e un bravo poliziotto. Lo era stato anche in Sicilia, ai tempi difficili del bandito Giuliano, tanto che a casa c’è ancora una medaglia, con la quale era stato decorato il suo cane, perché papà faceva parte dell’unità cinofila, morto in servizio proprio in quel clima particolare. Amava tantissimo i pastori tedeschi e aveva fondato qui la Società Amatori Schäferhunde. Una volta in pensione, poi, si era dedicato a fare il nonno vigile davanti alla scuola di via Dante». —
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