E’ morto Enzo Albertini in lutto il mondo del calcio

Fu allenatore, giornalista pubblicista e a lungo addetto stampa dell’Udinese Aveva 68 anni ed era conosciutissimo in città. I funerali giovedì a Buja
ANTEPRIMA albertini e stewart
ANTEPRIMA albertini e stewart

UDINE. Il mondo del calcio friulano è in lutto per la scomparsa di Enzo Albertini, morto ieri all’età di 68 anni. Fu allenatore, giornalista pubblicista, factotum allo stadio Friuli e addetto stampa dell’Udinese per oltre vent’anni. Considerato un’istituzione in ambito sportivo locale, Albertini, udinese doc, aveva fatto parte della Figc e dell’Unione stampa sportiva. Una malattia se l’è portato via in un paio di mesi.

Il “calcio di Albertini” era fatto di “campioni e passione”. Si era avvicinato al club bianconero già da ragazzino, quando frequentava il collegio Tomadini e il maestro Gigi Comuzzi gli permise di allenarsi per qualche mese con gli allievi dell’Udinese. È lì che conobbe, tra gli altri, giocatori come Del Zotto e un certo portiere Zoff. A suo tempo fece alcuni provini con la Roma di Evangelisti, sognando il professionismo. Poi, però, decise di dare la precedenza alla promessa fatta alla mamma e si diplomò in ragioneria. Rimase a giocare tra i dilettanti, per passare quindi sulla panchina, fino alla guida, e per vent’anni, delle selezioni giovanili e non del comitato Figc di Udine. E di “fenomeni” ne ha visti passare, anche provenienti dai campi friulani.

Lavorò a lungo nella segreteria del Tomadini, dopo averlo frequentato da allievo. Negli anni Ottanta aveva fatto il cronista sportivo in una radio locale. «Ci eravamo conosciuti proprio in radio - racconta l’amico Eddy Pertoldi - era davvero una brava persona, un generoso».

«Per me - racconta l’amata compagna Valda, che gli era accanto da oltre 22 anni - è stato un fulmine a ciel sereno. Enzo si è ammalato poche settimane fa. E il male non gli ha lasciato scampo. Era un uomo onesto e buono. Ci siamo conosciuti quando i miei figli erano già grandini e lui si è comportato in modo paterno e affettuoso con loro. E lo stesso ha fatto quando sono arrivati i nipotini. Ha saputo vestire i panni del nonno, che era loro venuto a mancare. Avrei voluto invecchiare con lui», aggiunge commossa prima che la voce venga soffocata dal pianto. Anche il club bianconero ha voluto ricordare Albertini con alcuni pensieri sul sito ufficiale. «L’Udinese calcio, la famiglia Pozzo, i giocatori, lo staff tecnico e medico, profondamente addolorati per la scomparsa dell’amico e collega, si stringono commossi ai familiari, a cui porgono le più sentite condoglianze. Ci mancherai Enzo» si leggeva infatti già ieri in rete.

Albertini conosceva lo stadio Friuli come pochi altri. Lì accoglieva i giornalisti, controllava gli accrediti e poi, dopo il fischio d’inizio, si spostava sul campo. «Questo lavoro mi ha regalato davvero tantissimo» aveva detto lo stesso Albertini in un’intervista rilasciata nel 2008.

La notizia della scomparsa di Albertini è stata ripresa da altri siti e da vari notiziari sportivi. I funerali saranno celebrati giovedì alle 10.30 nel duomo di Buja, paese nel quale Albertini viveva da molti anni insieme a Valda. L’Udinese calcio ha già anticipato che sarà presente con una delegazione.

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