È allarme clima in Fvg: temperature sempre più alte e meno pioggia

Sono alcuni dati dello «Studio conoscitivo dei cambiamenti climatici e di alcuni loro impatti in Fvg» che, su richiesta di Mariagrazia Santoro, è stata illustrato in IV Comm. presieduta da Camber.

TRIESTE. Aumento della temperatura media annua (+0,3 °C ogni 10 anni nel periodo 1961-2016), una generale riduzione delle precipitazioni più pronunciata in primavera e in estate(-15/22%, trend annuale -3/4mm), calo dell'estensione dei ghiacci (-84% da circa metà '800), innalzamento del livello del mare e maggiore frequenza di storm surges, il fenomeno acque alte che interessa le coste nord adriatiche. Sono alcuni dati dello «Studio conoscitivo dei cambiamenti climatici e di alcuni loro impatti in Fvg» che, su richiesta di Mariagrazia Santoro, è stata illustrato in IV Comm. presieduta da Camber.

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Udine 20 aprile 2018.Caldo..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

Realizzato nel marzo 2018 dall'Agenzia regionale protezione ambientale (Arpa FVG), con le Università di Udine e Trieste e realtà scientifiche che operano in regione (Ictp, Cnr-Ismat e Ogs), il report compie un'analisi storica su variabilità climatica e una ricognizione sull'impatto di tali cambiamenti approfondendo casi di studio, nasce per supportare una strategia regionale di adattamento ai mutamenti meteorologici e illustrare criticità oggettive che riguardano il Fvg.

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Sono stati i coordinatori dello studio Federica Flapp e Stefano Micheletti a esporre la ricerca alla presenza dell'assessore regionale Fabio Scoccimarro e del direttore di Arpa FVG Anna Toro. Quindi è seguito il dibattito, con domande di tipo tecnico procedurale come quelle di Furio Honsell (Open Sinistra FVG) che ha chiesto maggiori delucidazioni sui modelli adottati che hanno permesso di ipotizzare scenari futuri e proiezioni climatiche legate e emissioni e concentrazioni di gas serra.

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Nicola Conficoni (Pd) e Cristian Sergo (M5S) hanno chiesto quale sia la strategia di fronte alla situazione attuale e di quali strumenti si possa dotare l'amministrazione per contrastare l'evoluzione del clima che, tra i vari aspetti ipotizzati nello studio - ha osservato Sergo - prevede «allagabile» entro il 2100 la Bassa Friulana se il territorio non dovesse subire intervento da parte dell'uomo.

Il quadro è puntuale, ma inquietante per Massimo Moretuzzo (Patto Autonomia) che, sulla prospettata minore disponibilità delle risorse idriche ha chiesto come siano destinate a modificarsi colture e pratiche agricole. Tiziano Centis (Cittadini) e Andrea Ussai (M5S) si sono soffermati sul ruolo dell'Arpa e le iniziative che potrà intraprendere per continuare a monitorare la situazione. In chiusura gli interventi di Stefano Turchet (Lega) e di Mariagrazia Santoro.

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