Dovranno essere abbattuti i 61 olmi rovinati dal maltempo

I 61 olmi danneggiati dalla tromba d’aria dello scorso 25 giugno saranno abbattuti. Sono impietosi i contenuti della relazione tecnica redatta dall’agronomo Ivan Snidero, al quale l’ufficio del verde...
I 61 olmi danneggiati dalla tromba d’aria dello scorso 25 giugno saranno abbattuti. Sono impietosi i contenuti della relazione tecnica redatta dall’agronomo Ivan Snidero, al quale l’ufficio del verde pubblico del Comune ha affidato il compito di effettuare una approfondita analisi sullo stato di salute delle piante presenti lungo le vie Alviano, dove si contano 34 esemplari di Ulmus pumila, e Paolo Diacono, dove se ne contano invece 27. Come si legge nella relazione, le piante hanno subito forti potature di riduzione, le cosiddette capitozzature, ma «ripetuti tagli, patologie e stress abiotici a cui è sensibile questa specie hanno portato a un deperimento generalizzato». Su diversi esemplari sono stati riscontrati marciumi, carie e cavità. Il consiglio dell’esperto ora è quello di ridurre i cosiddetti “succhioni”, rami di notevoli dimensioni, per posticipare l’intervento definitivo che dovrà essere quello della sostituzione dell’intera alberata, da programmare comunque entro i prossimi dieci anni. Fondamentali, per evitare ulteriori imprevisti come quelli di tre settimane fa, saranno le potature ogni 4 o 5 anni.


In vista della sostituzione degli alberi, nella relazione firmata da Snidero si avanza la proposta di valutare un cambio di specie, abbandonando l’olmo per varietà più resistenti all’inquinamento e alla vita di città come il tiglio, l’acero campestre, il tulipier o il carpino bianco. «È un’operazione che richiederà al Comune un notevole sforzo economico» ha commentato l’assessore comunale all’ambiente Francesco Del Sordi «e che perciò dovrà essere pianificata nel modo più opportuno e messa in pratica un po’ per volta. I due viali di cui si parla nella relazione, a differenza di altre zone della città, necessitano un intervento radicale. Voglio anticipare chi tenterà di montare polemica sulla sostituzione di queste piante, specificando che è una scelta che siamo costretti a fare per motivi di sicurezza. È un intervento sofferto anche per noi, ma quando si tratta di sicurezza le polemiche non sono accettabili».
(a.c.)


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