Dopo quasi sessant’anni chiude il laboratorio Gfg

Una storia preziosa lunga quasi sessant’anni. «Gfg» di Leone Fattori, il laboratorio specializzato nella vendita e nella lavorazione di pietre di via Girardini, ha chiuso i battenti lo scorso 31 dicembre.
Da sempre punto di riferimento per gli amanti dei gioielli personalizzati – grazie ai consigli, alla passione e all’abilità del gemmologo Leone, che dopo aver scelto la pietra preziosa individuava il disegno per poi realizzare il manufatto –, il proprietario ha deciso di abbandonare e, all’età di 73 anni, con 57 di lavoro alle spalle, di concedersi la pensione. Ma la storia di questa attività è anche una storia di famiglia che affonda le radici negli anni Sessanta, quando Guido Fattori, padre di Leone e originario di Vicenza, decise di lasciare la città del Palladio per trasferirsi in Friuli, a Udine. In origine, racconta Daniela una delle due figlie, faceva il “commesso viaggiatore” d’oro. Con la sua Topolino portava merce in Veneto e in Friuli, dove decise di trasferirsi lavorando prima come dipendente e decidendo poi, negli anni Settanta, di mettersi in proprio. Nacque così l’attività all’ingrosso – sempre in via Girardini, ma in un altro locale rispetto all’attuale –: vi lavorarono Guido, la moglie Lina, Leone, già agente di commercio per Friuli e Veneto, e le sorelle Paola e Daniela, con il cognato Agostino Chiarcos. «Fu molto coraggioso mio padre a decidere di trasferirsi in Friuli: veniva dalla patria dell’oro e scelse di rischiare e rimanere in un posto in cui non c’era ancora nulla», osserva Daniela Fattori. Vennero poi gli anni del boom economico, gli anni in cui l’oro rappresentava non solo un bene ma anche un valore da mostrare, sinonimo di opulenza e ricchezza.
Negli anni Ottanta le due sorelle decisero di intraprendere altre strade, Paola aprendo una gioielleria a Fagagna, mentre Daniela divenne insegnante al Sello. Dopo aver chiuso l’ingrosso al primo piano del civico 20, Leone Fattori aprì il laboratorio nel piccolo locale sottostante. L’amore e la passione per le pietre preziose, Leone le ha sempre dimostrate nell’illustrazione di ogni singola gemma, coinvolgendo e trasportando il cliente nella scelta. «Fino a qualche tempo fa – racconta la moglie Lucia – ha sempre tagliato le pietre e si è dedicato alla sua attività, portata avanti con dedizione e impegno, seguendo anche gli studi per diventare gemmologo, all’Istituto gemmologico internazionale di Anversa, e i corsi tecnici».
Il lavoro di una famiglia intera era arrivato a contare una decina di dipendenti ma poi si è consumato piano piano, anche in concomitanza di una maggiore e più ampia offerta offerta del prodotto sul mercato. «Saluto affettuosamente tutte le persone che in questi tanti anni mi hanno seguito - conclude Leone - e hanno sempre nutrito stima in me e nel mio mestiere».
Giulia Zanello
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