Dopo lo stop all’attività di volo nessun problema per il 118

«Se i soci possono ancora pazientare, il ritardo non può che nuocere alle attività dell’elisoccorso. Pordenone, infatti, non ha ancora un’area per l’atterraggio notturno (...)» era questa la situazione rappresentata sulla stampa dall’Aeroclub il 28 febbraio 2020. Dall’indagine della Finanza è emerso che invece i voli sanitari e di emergenza, anche notturni dal 1° febbraio 2018 grazie agli speciali visori, continuano ad essere effettuati in Comina. Non necessitano di autorizzazioni dell’Enac, è il solo pilota a verificare l’idoneità della pista di atterraggio. Non hanno subito stop dopo l’interruzione dell’attività di volo dell’Aeroclub. È ancora operativo l’accordo siglato l’8 maggio 2015 fra l’azienda sanitaria (dg Paolo Bordon), l’Aeroclub (Riccardo Furlan) e il servizio regionale dell’elisoccorso (Giulio Trillò) per l’uso dell’aviosuperficie in Comina «per attività di atterraggio e decollo dell’eliambulanza 118».

Nella convenzione, preceduta da scambi di mail fra gli enti, si sottolinea che, visto che l’attività di atterraggio e decollo è poco significativa, può essere svolta su «elisuperfici occasionali, che non necessitano della figura del gestore, né di segnaletica, né di assistenza antincendio, ma solo del giudizio di idoneità del pilota». Con l’accordo è stato consentito l’atterraggio e il decollo dell’elisoccorso e degli altri mezzi «coinvolti nel trasferimento urgente di pazienti e nell’attività correlata al prelievo e trasporto di organi e tessuti» sull’aviosuperficie «gestita dall’Aeroclub Pordenone onlus» in via Pionieri del volo. All’accordo è stata allegata la procedura di accesso all’aviosuperficie in Comina: sono stati forniti tre numeri di telefono (base e due contatti di soci dell’Aeroclub), sono state consegnate le chiavi di accesso all’area scoperta alla centrale operativa del 118 di Pordenone ed è stato indicato il percorso dell’ambulanza.

Alla guardia di finanza il responsabile dell’elisoccorso Fvg ha riferito di non aver mai avuto rapporti con l’Aeroclub e che i loro velivoli non hanno bisogno di assistenza da terra. «Il fatto che i piloti non conoscessero la convenzione – ha ribattuto il presidente dell’Aeroclub Stefano Turchet – non mi sorprende. Le chiamate radio, a noi però le facevano».

Il progetto dell’elisuperficie H24 in Comina, di cui si comincia a parlare nel 2018, tramonta perché dopo un’analisi costi-benefici Asfo nota che sarebbe stata utilizzata per poco tempo, con spreco di risorse pubbliche, poiché che era prevista una piazzola di atterraggio nel nuovo ospedale in costruzione in città. Nel decreto di revoca del direttore generale dell’Asfo (227 del 24 aprile 2020), si dà atto che «la convenzione è stata firmata dal commissario dell’Aas 5 e dal dirigente competente del Comune di Pordenone, ma ad oggi non è stata sottoscritta dall’Aeroclub Pordenone», invitato a farlo già il 17 dicembre 2019. Come mai? Nella nota interna allegata al decreto, presa in esame dalla Finanza, si parla dell’ubicazione dell’elisuperficie e di possibili interferenze «con la movimentazione degli aeromobili, creando potenziali situazioni di pericolo». La Finanza, valutando le planimetrie, ritiene che la piazzola sarebbe stata ubicata sul tragitto e davanti al varco aperto nella recinzione, che consentiva il transito ai velivoli dell’Alpi aviation srl. Turchet ha negato invece una retromarcia dell’Aeroclub sulla convenzione e ha obiettato che «la piazzola era in spazio comunale, più o meno dov’è ora». —

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