Dopo l'incendio spunta un foglio misterioso

PAVIA DI UDINE. L’invito, per nulla cordiale, a non avvertire le forze dell’ordine. Un foglietto, ritrovato in uno dei padiglioni dello stabilimento della Gz Trasformazione lamiere srl di Lauzacco, distrutto in larga parte dalle fiamme divampate l’altra sera, attorno alle 22. Il biglietto costituisce un’ulteriore conferma del dolo, ipotesi sulla quale si concentrano ora le indagini coordinate dal pm Luca Olivotto.
Una pista battuta con decisione anche alla luce del ritrovamento di almeno due distinti punti di innesco dell’incendio, individuati dai vigili del fuoco che ieri hanno operato fino alle 2 per domare il rogo.
Dopo i rilievi di legge, il magistrato – che ha ricevuto nella serata di ieri gli atti dell’inchiesta – ha disposto il sequestro di alcuni oggetti ritrovati nel perimetro della fabbrica, specializzata nella fornitura di carpenteria metallica di precisione. Tra i materiali campionati e sequestrati, anche il biglietto, sul cui contenuto gli inquirenti non si sbilanciano. Sia nella serata di venerdì che ieri i carabinieri hanno a lungo ascoltato il titolare dell’azienda, Gianni Zucchiatti, anche per capire se possano esserci stati nelle scorse settimane episodi sospetti che lasciassero presagire un simile atto.
Le fiamme hanno interessato la zona degli uffici, al piano terra dello stabilimento che si trova in viale del Lavoro, propagandosi poi a una tettoia, dove erano stoccati materiali isolanti.
I pompieri effettueranno nelle prossime ore una serie di verifiche tecniche mirate ad accertare le condizioni delle strutture metalliche del capannone, anche per capire se sarà necessario o meno dichiarare l’inagibilità. Il pronto intervento dei vigili del fuoco – impegnate per oltre quattro ore con sei squadre, due delle quali composte da volontari arrivati dalla stazione di Codroipo – ha evitato il peggio, anche se i danni risultano ingenti, nell’ordine di diverse decine di migliaia di euro. «L’ipotesi di incendio doloso è sconcertante.
Apprendiamo da prime notizie di un ipotesi di dolo in un’impresa insediata nella Zona industriale udinese, a Lauzacco, e se questo è vero, la cosa sarebbe molto preoccupante, perché cose del genere, da queste parti, non si sono mai sentite».
A parlare, a nome della sua comunità, è il sindaco Emanuela Nonino che, usando il condizionale, ha appreso con preoccupazione dell’ipotesi, al momento al vaglio degli inquirenti, di un possibile gesto doloso dietro all’incendio. «Di incendi di altri capannoni, sia nella Ziu, sia in altre zone produttive, ce ne sono stati purtroppo negli anni. Ma si è sempre trattato di incidenti dovuti a cause più disparate, ma mai riconducibili a un atto intenzionale. La Ziu è una zona tranquilla, non ci siamo mai trovati in situazioni particolari e tutto ciò ci lascia a dir poco sbalorditi».
(ha collaborato Gianpiero Bellucci)
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