Dopo la Roncadin, brucia la BoFrost, danni per 2,5 milioni di euro

FERRARA. Un grosso incendio ha colpito domenica mattina, 15 ottobre,la Bofrost di Ferrara, azienda di cui Edoardo Roncadin è il presidente del consiglio di amministrazione.
Come scrive La Nuova Ferrara, al momento sono stimati danni per 2,5 milioni di euro. La Bofrost è un'azienda di Fiume Veneto, con uno stabilimento in Emilia Romagna ma anche a San Vito al Tagliamento.
Meno di un mese fa il fuoco ha distrutto l'azienda produttrice di pizze surgelate a Meduno. Le prime stime dopo l'incendio hanno preventivato un danno per 50 milioni di euro.
Alla pubblicazione della notizia dell'incendio, sono arrivati centinaia di commenti. Molti hanno espresso solidarietà nei confronti dell'azienda, altri invece hanno ricollegato i due eventi (alcuni marcando su dettagli decisamente fantasiosi). "Non scherziamo - scrive Edoardo Roncadin in una lettera aperta inviata alla stampa - non giochiamo a vedere complotti a tutti i costi. Leggo commenti a ruota libera, dalla "puzza di bruciato" al paventare l'esistenza di un racket o di una mafia".
"Capiamoci: basta fare una ricerca su internet per scoprire che nelle ultime 72 ore ci sono state decine di incendi in aziende e in attività commerciali in giro per l'Italia: da quello di Cormons -per stare nella nostra zona-, passando per Senigallia, Sant'Agata Feltria, Roncadelle e Trezzano sul Naviglio, solo per citarne alcuni. Che vogliamo dire, che c'è un filo rosso che li lega tutti?", si domanda il presidente dell'industria di Meduno che poi continua con un elenco per fare chiarezza su alcuni punti:
"1. L'incendio alla mia azienda di pizze surgelate a Meduno l'ipotesi del dolo è stata subito esclusa. Siamo ancora in attesa della chiusura delle indagini ma questo appare pacifico. Tanto che l'area industriale non è mai stata posta sotto sequestro.
2. Bofrost non è certo una parte del mio impero (ammesso che io abbia un impero): sono azionista di bofrost e ne sono presidente del consiglio di amministrazione. Ma non sono operativo e la gestione di bofrost è affidata ad un amministratore delegato e ad una squadra di manager capaci
3. Le cause dell'incendio di Ferrara ancora non le conosciamo. E attendiamo che tecnici, periti e magistrati facciano chiarezza… aggiungere che non ho ricevuto minacce di alcun tipo da nessuno è pleonastico. Ma a questo punto utile e doveroso. Anche se tutta la mia concentrazione va solo alla necessità di ripartire e di garantire i livelli occupazionali e di qualità di prodotti e servizi"
Da Ferrara, invece, arriva la promessa del Gianluca Tesolin, amministratore delegato di Bofrost Italia: "Ci stiamo già organizzando per ripartire subito con l'attività".
Le fiamme hanno distrutto un capannone e una decina di mezzi per le consegne, mentre 18 si sono salvati perché erano parcheggiati all'esterno e sono stati spostati dal personale azienda. Il capannone, di proprietà Bofrost, per una porzione era affittato alla locale filiale di "Forno d'Asolo", azienda che produce prodotti da forno. Confermato che non ci sono feriti.
Nella giornata di oggi, lunedì 16 ottobre, il lavoro è ripreso nella zona della filiale di Ferrara di Bofrost Italia per ripristinarne l’operatività. Il coordinamento è seguito direttamente dalla sede di San Vito al Tagliamento.
Domani, martedì, grazie ai mezzi che arriveranno dalle filiali di Bologna e Este per aggiungersi ai 18 salvati dall’incendio, l’operatività di consegne e vendite tornerà a pieno regime, con 29 mezzi in dotazione ad altrettanti venditori che lavorano presso la filiale di Ferrara, il cui organico si completa con altri cinque dipendenti tra responsabili e personale d’ufficio. Questi ultimi sono stati spostati temporaneamente sulle sedi di Bologna e Este, dal momento che il capannone di Ferrara è andato completamente distrutto.
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