Rogo alla Roncadin, passato lo choc: azienda pronta a ripartire: "Ci rialzeremo"

MEDUNO. Si sprigionano fiamme da una linea produttiva e in pochi istanti vanno in fumo 6 mila metri quadrati dello stabilimento della Roncadin di Meduno e quattro linee: le prime stime parlano di 50 milioni di danni.
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È quanto accaduto dalle 5.35 di venerdì 22 settembre nel sito del colosso mondiale di pizze surgelate, di proprietà della famiglia Roncadin, mentre al lavoro c’era una sessantina delle 540 maestranze.
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Le fiamme sono state domate alle 9.54. Stando alle prime ipotesi, alla base dell’incidente un problema legato a un forno, dal quale è uscita una pizza in fiamme.
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Queste ultime si sono propagate sul nastro trasportatore, agevolate dalla presenza di farina. Il rogo, partito dalla linea uno, si è diffuso nella parte meno nuova del sito, interessando altre tre linee. Salve quelle di più recente realizzazione (5 e 6).
L’allarme al 112 è stato lanciato dalla caporeparto: una segnalazione cui ne sono seguite altre dei dipendenti. Si temeva ci fossero dispersi: in poco tempo, si è appurato che gli addetti erano incolumi.
Sul posto 12 squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale e dei distaccamenti di Maniago e Spilimbergo, del comando provinciale di Udine, della sede di Conegliano e della Base di Aviano, i carabinieri di Meduno, Castelnovo e della compagnia di Spilimbergo.
L’intervento dei pompieri è stato decisivo per scongiurare un grave danno ambientale. Nelle prime fasi, le squadre si sono concentrate nel mettere in sicurezza i frigoriferi ad ammoniaca, gas tossico che avrebbe potuto provocare problemi di inquinamento e rischi per i soccorritori.
Alcune squadre hanno lavorato per arginare il rogo nelle quattro linee distrutte, mentre altre cingevano il magazzino di 4 mila metri quadri in cui sono custodite in frigoriferi milioni di pizze.
La linea difensiva ha dato i frutti sperati e il muro d’acqua ha scongiurato il rischio che il fuoco si propagasse anche in quell’immobile.
Nelle operazioni di spegnimento, un pompiere è rimasto ferito a una gamba per una caduta: è stato soccorso da un mezzo del 118 e trasferito all’ospedale di Spilimbergo.
Tre giorni di prognosi, poi, per un manutentore che ha inalato fumo, mentre una lavoratrice ha accusato un malore ed è stata soccorsa da colleghi. La Procura non ha disposto il sequestro della fabbrica: le operazioni di bonifica potranno partire subito.
Dai primi rilievi dell’Arpa non sono emerse criticità: saranno effettuati comunque nuovi campionamenti dell’aria. L’obiettivo della proprietà, come hanno fatto sapere il fondatore dell’azienda Edoardo Roncadin e l’amministratore delegato Dario Roncadin, è ripartire con la produzione nella parte dello stabilimento non interessata dal rogo già dalla prossima settimana.
Ha effettuato un sopralluogo nel sito la governatrice della Regione, Debora Serracchiani. «Vanno ringraziati tutti - ha commentato Serracchiani - maestranze, dirigenza, vigili del fuoco e forze dell'ordine, per come hanno gestito le fasi concitate dell'incendio.
Per fortuna non ci sono stati feriti gravi grazie alla prontezza del personale che, perfettamente addestrato, ha saputo affrontare al meglio la fase di emergenza, salvando le vite di quanti in quel momento erano impegnati nel turno di lavoro».
Accompagnata dal titolare, Edoardo Roncadin, da sindaco e vicesindaco di Meduno, Oreste Vanin e Lino Canderan, Serracchiani ha sottolineato che «per fortuna due linee sono rimaste intatte. Come ci ha evidenziato Roncadin, ci sono i margini per riprendere l'attività con gli impianti non interessati dalle fiamme.
Ora faremo un ragionamento con l'imprenditore e i lavoratori per vedere come ripartire salvaguardando i posti di lavoro e la produzione.
Ho notato che da parte di tutti c'è la volontà di rimboccarsi le maniche, pertanto se sapremo rifare il gioco di squadra che ha permesso a questa azienda di rilanciarsi sono fiduciosa che l'attività potrà riprendere a breve, riconquistando subito gli spazi andati momentaneamente persi.
Nonostante il disastro, infatti, non manca lo spirito e la giusta determinazione, per cui - ha commentato - sono sicura che ce la potremo fare».
«Dalla prossima settimana - ha quindi annunciato Serracchiani - ci siederemo intorno ad un tavolo con Friulia, l'Amministrazione regionale rappresentata dal vicepresidente Sergio Bolzonello e dall'assessore al Lavoro, Loredana Panariti.
Insieme dovremo trattare i tempi e i modi della cassa integrazione per sostenere i dipendenti e fare in modo che l'azienda possa riavviare la produzione - ha concluso - nel più breve tempo possibile».
Oggi, sabato 23, è atteso il vicepresidente Sergio Bolzonello. In mattinata sopralluogo dei periti.
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