Dopo 75 anni conosce suo fratello: l'emozionante storia di Pierino e Roberto

L’incontro a casa Forgiarini, giunto in Friuli dall’Argentina. Il padre, immigrato in cerca di lavoro nel 1948, si era rifatto una famiglia
Da sinistra, Pierino Forgiarini e il fratello Roberto
Da sinistra, Pierino Forgiarini e il fratello Roberto

GEMONA. A 75 anni ha incontrato quel fratello che sapeva di avere, ma che non aveva mai conosciuto. È quanto avvenuto mercoledì 5 giugno a Pierino Forgiarini, pensionato residente nella località di Stalis, conosciuto in paese per la sua lunga attività di falegname e di viticultore.

Mercoledì sera, i suoi parenti gli hanno fatto una sorpresa quando gli hanno detto che a casa sua, in via Balbo a Gemona, era appena arrivato Buenos Aires suo fratello Roberto Forgiarini di 63 anni.

«Sapevo della sua esistenza, ma lo avevo mai conosciuto – racconta Pierino non senza emozione – e non mi aspettavo di poterlo conoscere. L’ho accolto con un abbraccio e poi gli ho fatto assaggiare il mio vino».

Quella della famiglia Forgiarini è una storia iniziata quando Leonardo, padre di Pierino, nel 1948 lasciò la sua famiglia a Gemona per raggiungere l’Argentina in cerca di lavoro.

Storie di migranti che, come raccontano molte cronache, una volta lasciato il proprio paese, si rifecero una vita e una famiglia. E così Pierino rimase a Gemona, mentre il padre Leonardo in Argentina ha avuto altri tre figli: Maria Teresa, Juan Carlo e Roberto. Roberto, già 15enne, seppe di avere un fratello in Friuli, ma da allora sono passati molti decenni prima di poterlo incontrare come è avvenuto mercoledì, perché ci vollero tanti anni prima di riuscire a stabilire un contatto con la famiglia friulana.

«Intorno al 1982 – ha raccontato Delia, moglie di Roberto che lo ha accompagnato in questo viaggio – riuscimmo ad avere un primo contatto con la famiglia Forgiarini: solo che allora non c’era internet, tutto si faceva via lettera». Poi, nel 1992, la gemonese Annamaria Serafini visitò l’Argentina e conobbe Roberto e Delia.

Da allora i contatti migliorarono anche grazie al loro cugino Romeo, pure lui di provenienza gemonese, che tuttavia da tanti anni visita il capoluogo pedemontano e stavolta è riuscito a portare anche loro in Friuli.

«In Argentina – racconta Romeo – viviamo a molti chilometri di distanza fra noi, per cui vedersi non è sempre semplice. Ad ogni modo, due mesi fa dissi a Roberto e a Delia che avrei visitato il Friuli e loro hanno colto l’occasione per venire a conoscere i loro parenti: io sono partito il 20 maggio, loro qualche giorno dopo, ma l’appuntamento era per mercoledì 5 giugno a Gemona, fuori dalla casa di Pierino».

E così è stato: «È la prima volta che veniamo in Italia – racconta Delia – e non sappiamo se ci torneremo, però mio marito mi ha sempre detto che prima di morire, voleva conoscere il fratello. Così, oltre a visitare alcuni luoghi del nord Italia, siamo venuti anche in Friuli».

«Sono felice – ammette Roberto – è una cosa che volevo fare da molto tempo. Qui, da Pierino in questi giorni mi sono trovato come a casa mia». Roberto e Delia sono rimasti tre giorni in Friuli e ieri sono ripartiti verso Como. Oltre a Pierino e alla sua famiglia, hanno ricevuto anche i saluti del sindaco: «È stata una piacevole sorpresa – dice il primo cittadino Roberto Revelant – è significativo questo ricongiungimento familiare anche a distanza di molti anni. Sono esperienze positive che confermano l’importanza, anche per la nostra comunità di mantenere vivi i rapporti e le relazioni con Colonia Caroya, ove molte famiglie di Gemona si sono insediate molti anni fa».


 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto