Domino, depositata l’offerta: Carlo Fulchir punta al rilancio

SPILIMBERGO. Domino: Carlo Fulchir ha formalizzato un’offerta per l’acquisizione dell’azienda. L’imprenditore friulano è passato dalle parole ai fatti: la scorsa settimana, in una mail al Messaggero Veneto, aveva annunciato l’interesse a presentare un piano di rilancio per la realtà di Spilimbergo, fallita il 14 maggio e in cui trovavano impiego 109 addetti. Ha quindi fatto pervenire al curatore Paolo Fabris la proposta, ora al vaglio degli organi del fallimento.
Ma Fulchir non è il solo interessato a Domino: al lavoro per depositare un’offerta c’è anche Roberto Busco, di Ancona, titolare di un’attività che opera nel settore del wellness. Il marchigiano, con una mail al nostro giornale, ha confermato di essersi approcciato a Domino.
«Sto preparando un’offerta articolata da contrapporre alle altre in arrivo», ha scritto. Quindi, una precisazione rispetto al suo passato imprenditoriale, in particolare al fatto che il suo nome è legato ad alcune vicende giudiziarie relative al centro Extasy di Baraccola, nonché all’apertura in Puglia di alcuni stabilimenti che avrebbero realizzato piscine, vasche, arredamenti da giardino e vasche speciali per disabili e anziani.
«Per quanto riguarda il centro Extasy, vi sono state due sentenze a me favorevoli – ha precisato –. Sulla controversia con la Regione Puglia, è vero che ho costruito alcuni stabilimenti, oggi aperti e produttivi, ma è vero pure che la Regione non aveva mai provveduto a versarmi i relativi contributi e finanziamenti. Pertanto, ho dovuto fare una causa e, dopo molti anni, la magistratura mi ha dato ragione e condannato la Regione». Nei prossimi giorni, al curatore potrebbe quindi pervenire anche l’offerta di Busco.
Intanto, un gruppo di imprenditori del Triveneto si è avvicinato a Domino: si tratta di un nuovo interessamento. Non va dimenticato poi che tra i possibili offerenti c’è pure Stefano Boccalon, amministratore di Glass idromassaggio, il cui nome era legato alla vertenza Ideal Standard, e sono pure in corso le valutazioni di un significativo gruppo di dipendenti rispetto alla possibilità di prendere in affitto la Domino, costituendo una cooperativa.
Tornando a Fulchir, che l’anno scorso ha rilevato la Salumi Masè di Trieste, assieme ad altri due imprenditori friulani, nella mail ha precisato che «l’interesse per Domino è motivato dalla grande attenzione verso questo settore, nel quale posso contare su forti competenze e relazioni di livello internazionale. Il passato a capo di un grande gruppo industriale come Finmek e l’esperienza nel settore dell’elettronica sono aspetti che potranno essere messi al servizio di un progetto di rilancio di questa storica azienda, con l’obiettivo di preservarla e farla crescere a beneficio di economia e occupazione regionali».
Dal canto suo, il curatore Fabris ha fatto sapere che «gli organi del fallimento stanno esaminando l’offerta di Fulchir, prima di darne pubblicità, per consentire il rispetto della procedura competitiva». Sarà, infatti, accesa un asta per «l’aggiudicazione di Domino a chi offre maggiori garanzie e possibilità di salvaguardare questa realtà del territorio, nonché l’occupazione».
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