Dirigente comunale muore a 62 anni pochi giorni dopo la madre

PORDENONE. Una vita spesa al servizio dei cittadini, seguendo passo dopo passo la realizzazione di importanti opere pubbliche. Ma, a pochi mesi dalla pensione, il coronavirus è arrivato come uno tsunami: prima la morte della madre, ricoverata nel suo stesso corridoio; poi, a distanza di pochi giorni, è spirato anche lui. Maurizio Bianchet, 62 anni, ex dirigente comunale, era ricoverato all’ospedale di Pordenone. Oltre alla moglie Sandra e ai figli Valeria e Giovanni, già provati dalla morte della madre di Maurizio, Antonietta De Piero, lo piange chi aveva avuto occasione di conoscerlo negli anni di lavoro in municipio.
«È stato uno degli artefici delle opere pubbliche comunali a Pordenone – ricorda l’ex sindaco Sergio Bolzonello – abbiamo lavorato insieme per dieci anni: di lui mi fidavo totalmente, era uno dei migliori dirigenti che avevamo». Seguì, come responsabile unico del procedimento, progetti come la Cittadella della salute, il parcheggio scambiatore adiacente alla fiera, la riqualificazione di piazza Risorgimento e della Rivierasca, le opere idrauliche a protezione di Vallenoncello. Nel 2014 la legge Fornero gli mette i bastoni tra le ruote: la burocrazia guarda ai titoli e non alla bravura e Bianchet deve reinventarsi. Lo farà lavorando in comando per Promoturismo Fvg e curando progetti importanti come le terme di Grado. E, al di là, del lavoro, lo caratterizzano tante passioni (tra cui l’impegno come arbitro di pallavolo) e un carattere che non si concede mai alla rabbia.
«Era un uomo in salute, doveva andare in pensione tra pochi mesi – spiega Franco Bidoli, suo amico di lunga data – e già facevamo progetti insieme sulle prossime mete da raggiungere in bicicletta: ogni settimana andavamo da Cordenons a Valvasone ma questa primavera volevamo andare a Tarvisio o Venezia». Entrambi di Cordenons, Bianchet e Bidoli si conoscevano fin da bambini. «L’ultima volta l’ho sentito quando era già ricoverato – continua – nello stesso reparto in cui era ricoverata la madre. Era lì quando è morta, almeno è riuscito a salutarla: hanno sperato tutti che potesse partecipare al funerale, lunedì scorso, come a Natale ci siamo augurati che si potesse riprendere. Ma non è stato così».
Anche lo sport piange Maurizio Bianchet, che era molto conosciuto anche come arbitro di volley. La sua attività, dal 1988, era proseguita fino al 2003. In serie A2 faceva coppia con Giotta ed era stato a capo degli arbitri pordenonesi.
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