Diplomifici? Il Parini di Pradamano “paga” l’omonimia

Questo mese sono apparse a più riprese e sono state sviscerate ampiamente con diversi articoli le vicissitudini di due ex Istituti paritari della Regione: il Parini e l’Alfieri di Pordenone. Di tali...

Questo mese sono apparse a più riprese e sono state sviscerate ampiamente con diversi articoli le vicissitudini di due ex Istituti paritari della Regione: il Parini e l’Alfieri di Pordenone.

Di tali “diplomifici”, come sono stati definiti dalla magistratura, a conclusione delle indagini e a vario titolo sono stati rinviati a giudizio ben 12 persone tra cui i vertici delle strutture “scolastiche”.

Non è mia intenzione entrare nel merito della questione anche se permettetemi di rilevare la stranezza nel constatare che nessuno degli allievi che hanno usufruito dei “servigi” della proposta didattica di questi pseudo Istituti siano allo stato nemmeno indagati: in fondo è veramente singolare che non sapessero cosa andavano ad “acquistare”.

Non sono un moralista dunque non giudico l’operato degl’altri nel campo in cui anche chi scrive si trova professionalmente coinvolto ma un dato è certo: l’omonimia del mio Istituto non giova agl’affari.

È triste scoprire che vi è molta ignoranza nelle persone ma quando qualcuno più o meno sommessamente ti dice: “come vanno gli affari? Ho sentito che siete in chiusura” o frasi similari, da un lato mi chiedo perché venticinque anni fa non ho scelto di chiamarmi “Centri Studio Cavaliere” piuttosto che “Centri Studio Parini”, dall’altro come sia possibile che le persone non sappiano chi fosse Giuseppe Parini! Non sappiano che oltre ad essere stato un padre della letteratura italiana ha svolto la professione di precettore (insegnante per chi non sa cosa significhi).

A questo punto mi domando con una punta di ironia: sarà mica che chi usa espressioni simili con me o con persone che conosco ha frequentato il Parini di Pordenone?

Riccardo Gian Battista

direttore dei Centri studio G. Parini di Pradamano

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