Dileggiato in chat, compagni di classe nei guai
Rischiano l’ammonimento: la polizia ha acquisito tutti i dialoghi Whatsapp in cui il ragazzino autistico viene schernito

UDINE. Potrebbero essere chiamati a rispondere di cyberbullismo i ragazzini che nei primi giorni del nuovo anno scolastico, a metà settembre, hanno pesantemente preso in giro in una chat di gruppo su Whatsapp un compagno di classe autistico verbale, che frequenta un istituto superiore di Udine.
La mamma del quindicenne si è rivolta nei giorni scorsi alla polizia, consegnando al personale della questura del capoluogo friulano una chiavetta usb con i dialoghi incriminati. I ragazzi, almeno tre, rischiano l’ammonimento verbale da parte del questore, richiamo estremo prima della denuncia a piede libero. E si tratterebbe del primo provvedimento di questo genere in Friuli.
La mamma di Paolo (il nome è di fantasia) si è rivolta nei giorni scorsi alla questura per capire il percorso da intraprendere per tutelare il figlio, bersagliato da provocazioni e angherie via chat da alcuni compagni di classe. La donna aveva denunciato il caso nel corso dell’assemblea organizzata all’auditorium Zanon dal liceo artistico Sello per discutere della morte della sedicenne Alice Bros, uccisa da una probabile overdose da eroina.
Cyberbullismo, fenomeno in aumento: ecco come difendersi
La madre del ragazzino ha consegnato ai poliziotti una scheda di memoria usb che contiene lo scambio di messaggi avvenuto dal quarto giorno di lezione in poi tra Paolo e i suoi compagni di classe. Chat in cui l’adolescente viene invitato a fumarsi uno spinello, a compiere atti osceni davanti all’insegnante, a marinare la scuola e a visitare siti con contenuto pornografico.
La mamma di Paolo non ha formalizzato la propria denuncia. E potrebbe non essere necessario per far scattare l’ammonimento orale nei confronti dei ragazzini che si sono resi protagonisti della vicenda. Per attivare il percorso che può sfociare nel provvedimento amministrativo è sufficiente una segnalazione alla polizia, che di fronte a riscontri oggettivi, può disporre il richiamo del questore.
Nei giorni scorsi gli studenti che avevano pesantemente preso in giro Paolo sono stati convocati dal vicario del dirigente scolastico che, da quanto si è potuto apprendere, ha intimato ai ragazzi la cancellazione del gruppo Whatsapp nel quale sono comparse le frasi di scherno nei confronti dell’adolescente autistico. Il dirigente della scuola in cui si sono verificati gli episodi, più volte contattato anche nella giornata di ieri, non ha ritenuto di intervenire sulla vicenda.
Nel capoluogo friulano non mancano le scuole che si spendono per il contrasto delle forme di bullismo. Tra queste lo Zanon, che chiede di tornare a ribadire come la denuncia della mamma di Paolo, pronunciata all’auditorium Zanon lunedì scorso, non riguardi fatti accaduti all’interno dell’istituto.
#maipiùunbancovuoto, il corto ispirato a una storia vera per combattere il cyberbullismo
«Anzi, le iniziative formative dello Zanon, nell’ottica del contrasto al bullismo ed al consumo di sostanze stupefacenti, sono molteplici – spiega la dirigente Anna Maria Pertoldi –: da una programmazione educativo-didattica che ha posto chiari obiettivi di cittadinanza declinati per il biennio e per il triennio, a iniziative rivolte a contrastare il bullismo, a percorsi di educazione alla salute e al benessere, a sportelli di ascolto a cura del personale interno ed esterno.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto
Leggi anche
Video