Denigrava e offendeva uno dei propri autisti: titolare condannato

Un anno di reclusione al legale rappresentante dell’Italsped. Dovrà anche versargli un risarcimento danni di 30 mila euro
20060717 - ROMA -CRO- AVVOCATI, SENZA DIALOGO SCIOPERO SINO AL 25 LUGLIO- Una immagine di archivio, datata 30 settembre 2002, mostra alcune toghe di avvocati al Palazzo di Giustizia di Milano. ..DANIEL DAL ZENNARO/ARCHIVIO - ANSA - PAT
20060717 - ROMA -CRO- AVVOCATI, SENZA DIALOGO SCIOPERO SINO AL 25 LUGLIO- Una immagine di archivio, datata 30 settembre 2002, mostra alcune toghe di avvocati al Palazzo di Giustizia di Milano. ..DANIEL DAL ZENNARO/ARCHIVIO - ANSA - PAT

UDINE. Ha tormentato per anni uno dei propri dipendenti, rivolgendogli tali e tante offese, spesso alla presenza di altri colleghi, e imponendogli periodi di ferie e cassa integrazione così frequenti, da provocargli uno stato ansioso depressivo riconosciuto dall’Inail come malattia professionale.

Una sequela di «comportamenti vessatori», quella ipotizzata dalla Procura a carico di Patrizio Tomada, 65 anni, originario di Udine, residente da tempo in Colorado e, all’epoca, legale rappresentante della Italsped srl, che ha finito per costargli una condanna a un anno di reclusione (sospesa con la condizionale) per maltrattamenti.

La sentenza è stata emessa ieri dal giudice monocratico Paolo Lauteri, che, nel valutare la fattispecie di reato contestata, ha ritenuto di riconoscere il solo comma relativo ai maltrattamenti «ai danni di persona sottoposta alla sua autorità» e non anche quello previsto nel caso in cui dal fatto derivi una lesione personale grave. Quanto basta, comunque, per condannarlo anche a risarcire 30 mila euro di danni al dipendente, un autista di 60 anni residente in provincia di Belluno e costituitosi parte civile con l’avvocato Marco Cason. .

Il pm onorario, Marzia Gaspardis, aveva concluso la discussione, proponendo due anni di reclusione, mentre il difensore, avvocato Assunta Nappi, aveva sollecitato l’assoluzione o, in subordine, il minimo della pena. Ricostruita nel fascicolo istruito dal pm Andrea Gondolo, la vicenda racconta la storia di un dipendente finito nel mirino del superiore in quanto « “anziano”» e «con un elevato stipendio».

Un lavoratore in servizio dal lontano 1986 e che Tomada, subentrato nel 2005 alla guida della ditta di autotrasporti – attualmente in procedura di concordato preventivo –, avrebbe denigrato al solo scopo di spingerlo a rassegnare le dimissioni.

«Lo trattava come una bestia», aveva affermato un teste durante l’istruttoria dibattimentale. Tutte circostanze che il difensore ha provato a ridimensionare, parlando di «atteggiamento rude con tutti i dipendenti», escludendo condotte persecutorie e demansionamenti e spiegando come la crisi, dal 2008, avesse imposto all’azienda diversi tagli.

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