Delusione e rabbia dei 26 sindaci delle località balneari: "Il Governo Conte ci ha abbandonati. Noi vogliamo lavorare!”

Gli amministratori si aspettavano dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri  date, modalità e indicazioni per poter impostare le attività preliminare all’avvio della stagione turistica
Lignano 12 Maggio 2019 inaugurazione stagione Agenzia Petrussi foto Massimo Turco
Lignano 12 Maggio 2019 inaugurazione stagione Agenzia Petrussi foto Massimo Turco

UDINE. Incredulità, rabbia e sconcerto, questi i sentimenti dei 26 Sindaci delle località balneari più importanti d’Italia all’indomani della conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte. I sindaci si aspettavano dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri della Fase 2 date, modalità o un minimo di indicazioni per poter avviare le attività preliminare all’avvio della stagione turistica, invece "nulla di tutto ciò, se non uno sterile riferimento a dati turistici".

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"Impegni nulli per il momento e questo ha come conseguenza una ricaduta drammatica sull’interno tessuto economico, imprenditoriale e sociale dei territori che di turismo vivono, e solo per un periodo limitato dell’anno, quello estivo".

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La voce corale dei sindaci dei Comuni G20s richiamano con forza all’impegno verso questo settore – il turismo balneare - il Capo del Governo, i Ministri competenti e i Presidenti di Regioni perché "tutti, s’impegnino, ora, a trovare soluzioni immediate, altrimenti ci troveremo a settembre con un intero sistema che sarà al collasso".

"Non escludiamo nei prossimi giorni azioni eclatanti – dichiarano i sindaci - per risvegliare l’attenzione del Governo. Stiamo perdendo credibilità internazionale e assistendo alla fuga prossima dei turisti verso destinazioni più organizzate. Chiediamo che il Governo Conte ci ascolti. Noi sappiamo già come intervenire nei nostri territori, siamo in grado di operare in sicurezza con i nostri operatori, ci bastano date e regole certe e noi saremo i primi a farle rispettare. Non è possibile immaginare di decidere l’apertura delle spiagge a ridosso dell’apertura della stagione estiva; l’avvio di una serie di attività come la predisposizione di arenili, strutture e dei diversi servizi necessità di almeno 30/40 giorni. Fateci lavorare! Questo chiediamo ora per i nostri operatori, per i nostri lavoratori, per le imprese".

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