Cividale, altra rissa al Civiform fra alcuni ragazzi: sul posto è intervenuta la polizia

L’episodio nel centro di accoglienza per minori stranieri. L’assessore Cantarutti: «Servono controlli più efficaci»

Lucia Aviani
Il Civiform di Cividale
Il Civiform di Cividale

L’ennesimo episodio di rissa consumatosi – avvenuto sabato sera per cause ancora da chiarire – all’interno del centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati annesso al Civiform di Cividale induce l’assessore alla sicurezza Davide Cantarutti a ribadire la necessità di una maggiore attenzione nei confronti degli ospiti della struttura, nel tempo interessata da casi analoghi. In quest’ultima circostanza, che ha richiesto l’intervento della polizia di Stato – rende noto l’esponente della giunta del sindaco Daniela Bernardi, informato del fatto da persone residenti nei pressi –, non si sono registrati feriti, ma «il problema esiste e non può essere sottovalutato», ammonisce l’assessore, facendo presente che al rischio zuffe nel collegio si affianca quello di comportamenti illeciti all’esterno.

«I supermercati vicini al centro di accoglienza – sottolinea – lamentano da tempo parecchi furti, tanto da essere stati costretti ad assumere personale di vigilanza. E c’è poi la questione di parco Italia: il giardino pubblico affacciato su viale Marconi è ormai “presidio” degli stranieri che alloggiano al Civiform, tanto che le famiglie non si azzardano più a portarci i bambini a giocare, non considerando l’area sicura. Poche sere fa ho documentato la presenza di alcuni minori nell’area verde dopo l’orario di chiusura dei cancelli: spesso, infatti, i giovani si trattengono in parco Italia anche oltre i limiti fissati per l’apertura diurna. E per terra – testimonia – si trovano poi immondizie di ogni genere, che in vari casi corrispondono a merci sottratte nei supermarket, mentre sui muri e perfino sui tronchi degli alberi sono comparse scritte in arabo».

È indispensabile, ribadisce Cantarutti, che all’impegno profuso dalla Polizia locale per monitorare la situazione in città si uniscano «controlli più intensi ed efficaci» del personale in servizio nel polo di accoglienza. «I comportamenti di alcuni dei ragazzi che vi risiedono – conclude – evidenziano la difficoltà a osservare le norme del vivere civile su cui si fonda la nostra società». 

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