«Decine di corsi falsificati all’autoscuola» Nei guai contitolare, istruttore e 32 clienti

L’accusa: citati medici ignari, ore e presenze fasulle. Perquisizione e sequestri. Nel mirino le lezioni ad autisti di bus e camion

I corsi per ottenere la patente professionale, tecnicamente la carta di qualificazione del conducente, duravano meno ore del previsto. E di conseguenza costavano meno, attirando autisti e autotrasportatori da fuori provincia. È questa l’ipotesi investigativa che ha portato nel mirino della Procura l’autoscuola Bressan con sede a Sacile, in via Martiri Sfriso. Una realtà storica, fondata nel 1975.

L’indagine “Rinnovo facile”, coordinata dal pm Andrea Del Missier e condotta dalla polizia giudiziaria della Polstrada di Pordenone, si è conclusa con 34 denunce per falsità in pubblici registri. L’inchiesta ha preso in esame le posizioni di Fausto Scarabellotto, contitolare dell’autoscuola, che svolge anche mansioni di istruttore di teoria e guida, dell’istruttore Daniele Salmaso e di 32 clienti, conducenti professionali che si occupano di trasporti di cose e persone per conto terzi.

Al vaglio del pm le loro posizioni: gli inquirenti intendono infatti verificare se gli autisti abbiano firmato i fogli presenze consapevolmente oppure se lo abbiano fatto in buona fede, come è già emerso in alcune deposizioni.

La carta di qualificazione del conducente (Cqc) è un documento obbligatorio di importanza basilare. Vale per 5 anni. Per ottenerlo, bisogna frequentare corsi specifici di 280 ore nelle autoscuole accreditate dalla Motorizzazione. Le lezioni sono tenute da medici, esperti qualificati e da istruttori. Anche per il rinnovo c’è un corso di 35 ore. Spetterà ora alla Motorizzazione civile valutare l’eventuale revoca della Cqc agli autisti coinvolti.

Nel mirino degli inquirenti una quarantina di corsi, seguiti all’autoscuola Bressan, fra il 2018 e il 2019, da un centinaio di allievi. La Polstrada ha perquisito la sede e sequestrato i registri dei corsi. Gli inquirenti contestano al contitolare di aver falsamente attestato nei registri la presenza di alcuni allievi alle lezioni, sebbene fossero assenti: non sarebbe stato così raggiunto il monte ore obbligatorio per il rinnovo del documento e per il recupero dei punti della patente. In alcuni casi la Polstrada ha appurato che erano state certificate ore di pratica al volante di autotreni e autobus invece mai effettuate. Gli inquirenti hanno scoperto che i due medici specialisti indicati come docenti in alcune lezioni non avevano mai collaborato con l’autoscuola.

Interpellato per fornire la sua versione dei fatti, Fausto Scarabellotto non ha rilasciato dichiarazioni. L’avvocato Luca Turrin per Salmaso ha specificato che l’istruttore, peraltro in procinto di cambiare datore di lavoro, «era totalmente ignaro» e che la sua attività di dipendente era «completamente slegata dalla gestione dei rapporti con gli utenti e fra l’autoscuola e le amministrazioni pubbliche». «Confidiamo di chiarire ogni singolo aspetto delle attività svolte», ha concluso Turrin. —

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