De Biasio il motociclista che attraversa l’Oriente

SACILE. «I miei sentieri si costruiscono in viaggio». Vita e viaggio sono il destino di Maurizio De Biasio in sella alla sua Kawasaki: è un sacilese mito tra i biker che inseguono “il grande sogno”,...

SACILE. «I miei sentieri si costruiscono in viaggio». Vita e viaggio sono il destino di Maurizio De Biasio in sella alla sua Kawasaki: è un sacilese mito tra i biker che inseguono “il grande sogno”, cioè il giro del mondo in solitaria. «Ultima tappa Samarcanda nel 2016 – ha raccontato De Biasio che non scala le marce da 30 anni –. Un viaggio-sogno fantasticato da anni, pianificato in mesi, durato 38 giorni e 14 mila km di pure emozioni. Il Registan è straordinario ma ti sorprende l’Uzbekistan».

Dieci Stati da attraversare in sella alla “Kawa” per arrivare a Samarcanda: è stata l’estate 2016 sulla strada di Maurizio De Biasio. Un centauro che ha macinato in moto Sudafrica, Iran, Australia e la sua bussola gira da un paio di anni verso Oriente. La partenza è sempre una questione di motori, zaino ridotto al minimo con incorporate le noie di visti, bolli, carte e questo è il prezzo della libertà. «Samarcanda, la perla dell’Asia centrale ha una bellezza e una storia da mozzare il fiato – racconta De Biasio –. Il Turkmenistan non è certo meno interessante, poi i problemi sono le difficoltà nell’ottenere i visti». Si può inseguire nei viaggi: sul sito www.mauriziodebiasio.it.

«Il Dna può spiegare la passione per i viaggi – ha aggiunto De Biasio –. Se non fosse stato per l’amore per il mondo dei motori che mio padre ha sempre avuto, probabilmente ora non staremo qui a raccontarcela. Nel 1984 ho incontrato la mia prima Guzzi V 35C: ho provato in sella un senso di libertà da “easy raider”. Anche i primi mal di schiena, il freddo, le piogge, ma ne vale sempre la pena».(c.b.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto