Danieli e l’acquisto in Croazia «Resta aperto lo sviluppo di Abs»

UDINE. L’acquisizione dello stabilimento siderurgico di Sisak, in Croazia, non pregiudica lo sviluppo dell’Abs a Cargnacco. Anzi: la partita è più che mai aperta sia con Terna e la Regione sia con i sindacati. Ma a questo punto è certa l’alternativa nel caso in cui non si dovesse trovare un accordo. La conferma arriva a quasi 24 ore dall’ufficializzazione da parte della Danieli dell’acquisto dell’impianto di Sisak – 50 chilometri a Sud di Zagabria –, dal gruppo americano Commercial Metals Company (Cmc). Un investimento di 25 milioni di euro per uno stabilimento, che si colloca su un’area di 900 mila metri quadrati, con una capacità produttiva di 500 mila tonnellate all’anno di acciaio.
«L’impianto in questione si trova su un’area uguale a quella dell’Abs – spiega l’amministratore delegato delle Acciaierie, Alessandro Trivillin –, ma la capacità produttiva è meno della metà. Ci sono, però, in quel luogo le condizioni per un potenziale sviluppo futuro. Prima di tutto la posizione strategica – continua l’ad –: buoni collegamenti con la rete autostradale, con quella ferroviaria e con i porti. Ottima, poi, la rete energetica. Non c’è confronto con le reti italiane».
L’acquisto, dunque, come va letto? «Abbiamo messo un punto fermo, ma questo non vuol dire assolutamente che abbandoniamo Cargnacco, anzi. Il nostro futuro, però – come più volte detto in queste settimane –, è legato alla realizzazione dell’elettrodotto Terna e a un possibile accordo con i sindacati: accordo sulla flessibilità. Se questi presupposti saranno confermati, l’impianto croato diventerà d’appoggio a quello friulano; in caso contrario non avremo alternativa al trasferimento». «Sostanzialmente non è cambiato nulla rispetto a 15 giorni fa: noi vogliamo rimanere qui, ma se non ci sono le condizioni adesso è chiaro dove andremo».
Trivillin conclude: «La trattativa con i sindacati è soltanto all’inizio. Il mercato richiede flessibilità sotto tutti gli aspetti: ci sono periodi dell’anno in cui si lavora di più e altri meno. Nessuno vuole assumere per poi licenziare, ma bisogna capire la situazione economica generale. Comunque, ogni ipotesi è prematura».
L’Abs oggi è un’acciaieria completa, con laminatoi e più macchine di colata, a Sisak, invece, si producono tubi con e senza saldature: un prodotto completamente differente anche per volumi. Un’ultima considerazione: l’acquisto in Croazia non esclude del tutto un nuovo investimento da parte del Gruppo Danieli anche in Serbia.
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