Danieli conquista Fata: intesa con Finmeccanica

BUTTRIO. Colpo grosso del gruppo Danieli che acquista Fata, la società del gruppo Finmeccanica che opera nel settore della progettazione di impianti industriali.
La cessione annunciata ieri sera dal gruppo di Via Montegrappa guidato da Mauro Moretti, impegnato in un piano di riorganizzazione societaria ed espansione internazionale, comprende le controllate in Usa (Fata Hunter), India (Fata Engineering), Cina (Fata Shanghai) ed Emirati Arabi Uniti (Fata Gulf).
Non fanno parte dell’accordo la partecipazione integrale in Fata Logistic Systems Spa e alcune partite attive. Il closing è atteso nel primo trimestre del 2016: non è stato divulgato il valore dell’operazione.
Vista dal colosso di Buttrio, che genera all’estero il 98% del suo fatturato, questa è una acquisizione di grande impatto sul business considerato che gli asset di Fata sono specializzati nella realizzazione di impianti completi e singoli macchinari rispettivamente per la produzione e la lavorazione dell’alluminio.
Secondo i rumors di mercato Danieli ha battuto la concorrenza di alcuni fondi sovrani arabi e di Med Energy. Le attività di Fata si integrano bene con la dimensione attuale del gruppo sidergico di Buttrio soprattutto dopo il recente patto siglato con un gigante come Alcoa, terzo produttore al mondo di alluminio, che consentirà al gruppo italiano di utilizzare la tecnologia Micromill per la produzione di leghe in alluminio che servono soprattutto l'industria dell'auto.
In base a questo accordo di collaborazione, Alcoa concederà alla Danieli, fornitore globale di impianti e acciaierie chiavi in mano, l'esclusiva per la vendita di questa tecnologia. L’acquisizione di Fata, che conta circa 200 dipendenti e ricavi annui pari a circa 150 milioni di euro, rafforza quindi le potenzialità del business in una fase in cui la produzione di acciai speciali per l’industria automobilista soffre gli alti e bassi del mercato.
«L'ingresso nel gruppo Danieli, selezionato quale miglior partner industriale per Fata - sottolinea una nota di Finmeccanica, assistita nell’operazione da Unicredit - garantirà alla società, ai suoi dipendenti ed ai suoi clienti attuali e potenziali lo sviluppo e la valorizzazione del suo patrimonio di competenze e tecnologie».
Finmeccanica si concentra su un piano industriale focalizzato sul core business dell’aerospazio, difesa e sicurezza. L'utile netto di Danieli nell’anno fiscale 2015, nonostante lo scenario incerto dell'acciaio mondiale, si è chiuso in crescita del 5% a quota 161,7 milioni di euro. Tiene anche il portafoglio ordini che ammonta a 3,1 miliardi (+2%). Titolo Danieli ieri +1,98%.
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