Dalla Bassa la guerra ai tumori

SAN GIORGIO DI NOGARO. É un giovane scienziato di San Giorgio di Nogaro, Massimiliano Scolz, il primo firmatario di una ricerca sulle nuove scoperte su meccanismi e proteine coinvolte nell’aumentata migrazione e invasività delle cellule tumorali.
Si tratta dello studio pubblicato dalla rivista “Plos One”, condotto da un gruppo di ricercatori del laboratorio Cib dell’Area Science Park di Trieste coordinato da Claudio Schneider, ordinario al Dipartimento di Scienze mediche e biologiche dell'Università di Udine e direttore di Lncib, che ha messo in luce come la capacità migratoria delle cellule dipendente dal citoscheletro dei microtubuli richiede la funzione di una specifica proteina chiamata Gtse1.
Al lavoro ha collaborato un gruppo di ricerca coordinato da Anhtony Hyman, direttore del Max Planck Institute for Molecular Cell Biology and Gentics di Dresda.
Massimiliano Scolz, 32 anni, nel 1999 si è diplomato perito chimico al Malignani di Cervignano con 98/100; ha frequentato l’Università di Udine laureandosi nel 2004 in Biotecnologie con 110 e lode discutendo una tesi sul “Ruolo della proteina Gtse-1, nella regolazione dell'inibitore di chinasi ciclina- dipendenti p21”, svolta presso il Lncib, Area Science Park di Padriciano. Ha frequentato per cinque anni la Sissa di Trieste.
Nel 1998 ha effettuato uno stage formativo presso il settore ricerca della Caffaro di Torviscosa; dal 2004 al 2011, grazie a borse di studio, contratti a progetto, è al Lncib dell'Area Science Park di Padriciano dove lavora nella biologia molecolare e cellule applicate allo studio della funzione della proteina Gtse1, dove avviene la nuova scoperta. Dal 2011 è ricercatore della Rottapharm Biotech, Area Science Park di Basovizza, dove studia sugli anticorpi a uso terapeutico.
«Ho iniziato l’attività di ricerca presso il Laboratorio Nazionale Cib in Area di ricerca a Trieste - racconta - per la mia tesi di laurea nel 2004. Durante l’internato mi sono appassionato alla vita da laboratorio e mi sono dedicato allo studio di questa proteina Gtse1 cercando di capire tutte le sue funzioni (allora sconosciute) in relazione ai tumori. Nel corso degli anni sono uscite 3 pubblicazioni a cui ho partecipato, che culminano con quella pubblicata recentemente che spiega il ruolo della proteina Gtse1 nella progressione tumorale, in particolare la sua capacità di rendere le cellule del tumore al seno più metastatiche».
Massimiliano è un giovane semplice, con i suoi hobby, «il mio è il running (corsa): mi aiuta a mantenermi in forma e mi fa sfogare lo stress sia fisico che psichico, inoltre mi libera la mente e mi aiuta a pensare»,eama il suo lavoro e la ricerca.
«L’attività di Gtse1 è risultata fondamentale per il disassemblamento delle adesioni focali mediato dai microtubuli - spiega Massimiliano -. Analizzando l'espressione della proteina Gtse1 in campioni di tessuto tumorale abbiamo trovato una correlazione positiva tra i livelli della proteina e la progressione della malattia, l'invasività e la capacità di generare metastasi».
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