“Dal Picchio”, i dieci anni del re della fiorentina

Dieci anni oggi. È questo il traguardo non da poco centrato da Devid Pascutto che, insieme a Romina Bisaro, gestisce dal 2006 l'Osteria “Dal Picchio” a Pozzo, frazione di San Giorgio della Richinvelda.
«All’inizio non è stato facilissimo – ha dichiarato Devid – abbiamo aperto prima come bar, e come sempre questo significa che devi stare dietro il banco anche diciotto ore al giorno. Però la gente ci ha premiato, dopo due anni abbiamo anche aggiunto la cucina e visto che in zona mancavano locali con il forno a legna, ci siamo specializzati nel fare la carne alla brace. Ora la clientela si è ben consolidata, ci conosciamo tutti, anzi per la verità più che un'osteria sembra una grande famiglia, la cucina è aperta anche a pranzo, ma la nostra specialità rimane sempre la “fiorentina” cotta a legna. Io dico che è la migliore».
A quanto pare non è l’unico a crederlo, perché nonostante l’osteria sia un po' defilata rispetto alle zone più frequentate il pubblico arriva anche da fuori.
«E’ vero, le persone arrivano soprattutto da fuori – ha continuato Devid Pascutto – scelgo i prodotti con cura e mantengo prezzi adeguati, sono questi i miei segreti, oltre a tanto lavoro, ovviamente. Alle volte organizziamo anche delle degustazioni di vini, ho una cantina con circa centosettanta etichette, e in quelle occasioni andiamo avanti fino alle sei di mattina. Ma alle nove si riapre, come sempre!».
Un diploma conquistato con studio e sacrificio allo Stringher di Udine, e poi subito al lavoro.
È questa la biografia discreta di Devid, che proprio il primo luglio di dieci anni fa ha rilevato il locale di Pozzo al quale ha dato il suo soprannome «quando ho dovuto decidere che nome dare al locale, visto che tutti mi conoscevano per il mio soprannome “Picchio” per la mia fisionomia che lo ricorda un po’, mi è sembrata una scelta naturale. E così è nata l'osteria Dal Picchio».
Per il futuro i sogni sono solidamente fondati sulla realtà. In particolare «vorrei vedere gli chef in televisione dietro una cucina come la mia, quando tutti i fuochi sono accesi, brace compresa, il pubblico in sala che aspetta e il caldo di giornate come queste».
E se aumentasse la richiesta vegetariana?
«Non avrei preblemi nemmeno in questo caso – ha risposto – qualche settimana fa mi hanno chiesto di preparare una cena per quindici persone vegetariane. Mi sono divertito molto, ho studiato, certo e ho dovuto cercare altri ingredienti, ma se ci si impegna i risultati sono eccellenti».
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