Dal fotovoltaico di Carlino esempio per l’energia pulita

CARLINO
Carlino da ieri ospita tre parchi solari fotovoltaici che rappresentano una delle più grandi realizzazioni sul territorio italiano: con 80 ettari di impianti, avranno una potenza complessiva pari a 25 Mw, che saranno messi sul mercato da Enel nei prossimi 20 anni.
Nel corso della cerimonia d’inaugurazione, Peter Edtl, ad della a+f GmbH di Wurzburg, ditta costruttrice per conto della Kgal Srl di Monaco, ricordando i benefici ambientali di questi tipo di produzione e di come tra 20 anni i siti saranno restituiti all’uso agricolo, ha citato alcuni numeri: 93 mila pannelli; 20 km di rotaie; 153 km di viti, 5.500 tonnellate di acciaio per 1 milione di ore di lavoro. Oltre mille persone hanno lavorato tra Italia e Germania per la realizzazione dei tre parchi solari, utilizzando spesso anche elicotteri per il trasporto dei pannelli quando, a causa della pioggia, i terreni erano impraticabili, portando così a completamento gli impianti in neppure un anno.
Carlino, dunque ha vissuto ieri uno dei momenti storici più belli degli ultimi decenni, e - come hanno affermato prima il sindaco Diego Navarria e poi il vicepresidente della Regione Luca Ciriani - «un momento di speranza nelle difficoltà e incertezze del momento che stiamo vivendo, che ci consente di guardare avanti con ottimismo». Navarria ha ricordato che questi sono i primi tre progetti regionali che giungono a compimento, dopo un lungo e complesso iter burocratico.
Tre dunque i parchi: uno denominato “FTV 3” in località Muzzanella; uno in località Banduzzi “Carlino 1”; il parco “FTV2” in località Bando, che, in seguito agli accordi stipulati hanno fatto introitare al Comune 321 mila euro. Somma già impegnata per finanziare parte della pista ciclabile di via Nazionale (20 mila euro), l’ecopiazzola (78 mila euro) e per la quota di finanziamento della ciclabile Lignano-Carlino (223 mila euro). A queste risorse si aggiungeranno l’Ici e una somma annua per il ristoro ambientale che porteranno fondi per 20 anni nelle casse comunali.
Il vicepresidente Ciriani, ricordando come la Regione intenda raggiungere l’obiettivo imposto dall’Unione europea e recepito dal Governo nazionale e quindi dalla Regione Fvg, per raggiungere il 20% del consumo regionale di energia elettrica da fonti alternative, ha sottolineato che oggi però la Regione deve dare delle linee guida da inserire nel piano energetico che si sta apprestando a varare, per «uno sviluppo armonico ed equilibrato sul territorio di queste fonti energetiche. La Regione avrà un approccio non ideologico ma pragmatico in merito, per garantire alle famiglie e alle imprese quell’energia che oggi rappresenta un gap per le aziende».
Sono inoltre intervenuti Klaus Wolf e Thomas Engelmann in rappresentanza dei finanziatori.
Francesca Artico
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