Dal conservatorio un inno dedicato al vescovo

Lo ha composto e donato il direttore Virginio Zoccatelli per Giuseppe Pellegrini, presule pordenonese

Si erano incontrati per motivi istituzionali in curia e, appreso che il vescovo di Pordenone si accingeva a cominciare la visita pastorale, ha pensato di donargli un inno per l’evento, che ha composto di suo pugno. Firma il brano il direttore del Conservatorio di Udine. Casualmente vescovo e musicista sono originari della stessa terra.

Era l’inizio dell’estate scorsa. Il direttore dell’istituto musicale, Virginio Zoccatelli, e il presule, Giuseppe Pellegrini, si conobbero in Curia: «Era un incontro istituzionale. Parlandoci, mi venne l’idea di dare un personale contributo alla visita pastorale che, mi annunciava, stava per cominciare in tutta la diocesi, dedicandogli un inno». «L’ufficio liturgico diocesano ha composto il testo, costruito attorno alle parole chiave della visita pastorale triennale: famiglia, giovani, poveri», conferma don Andrea Vena, segretario generale della visita pastorale.

Il direttore del conservatorio ha composto il brano: «Doveva essere un canto facile e orecchiabile e così è stato».

Il brano «è stato composto pensando all’assemblea e si basa sull’orecchiabilità e su una musica facilmente memorizzabile. C’è anche una versione polifonica, a quattro voci». Nessuna “grande opera”, quindi, perché l’obiettivo era diverso: «Chi canta prega due volte, diceva Sant’Agostino. Ecco, ho fatto in modo che la gente possa facilmente cantare, che l’inno diventi una preghiera. E una preghiera deve essere semplice e intensa». Niente a che fare, dunque, con musiche «cervellotiche o superficiali», dice il direttore del conservatorio.

Detto e fatto, l’inno è stato donato alla diocesi di Concordia-Pordenone e dedicato al vescovo Giuseppe Pellegrini. «È a disposizione delle corali del territorio, ma può essere anche un’opportunità di sensibilizzazione per avvicinare le persone alla musica». Tenendo presente «che non tutte le diocesi hanno un inno per la visita pastorale».

Virginio Zoccatelli, 48 anni, originario di Verona (come il vescovo Pellegrini), si è diplomato presso i Conservatori italiani in pianoforte, strumentazione per banda e composizione e si è laureato in lettere e filosofia al Dams di Bologna. È un compositore con all’attivo oltre 500 titoli per orchestra, coro, opere cameristiche e teatrali: è direttore del Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine per il triennio 2017-20 dalla scorsa estate. Titolare della cattedra di Elementi di composizione dal 2001, Zoccatelli è tra i direttori di conservatorio più giovani d’Italia.

Per la Rai ha espressamente pubblicato i cd “Open dialogues” (2010), “Orchestral movements” (2011), “Jeux et Paysages” (2012), “Landscapes” (2013): le musiche contenute in questi album sono utilizzate in trasmissioni televisive (Rai, La7) quali Ballarò, Il tempo e la storia, La grande storia, Sereno variabile, Linea verde orizzoni, Report, Easy driver, MixItalia, Linea blu, Di Martedì, Artnews per Rai Educational. Per la compagnia di danza RbrDanceCompany ha scritto i balletti “Giulietta e Romeo... l’amore continua” (2012-13), e “Indaco” (2014-15). A 30 anni il musicista risultava tra i più giovani autori inseriti nell’Enciclopedia italiana dei compositori contemporanei edita da Pagano, mentre ora tra i più giovani direttori di conservatorio.

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