Da Sacile ai fasti della Scala
L’architetto Laura Sartori di Borgoricco ha curato l’ambientazione di palazzo Marino
Palazzo Marino, a Milano, ha rivissuto i fasti rinascimentali dopo la prima della Scala con il “Tristano e Isotta” di Wagner. Un’ambientazione che ha riscosso molti consensi e che porta anche una firma “made in Friuli occidentale”. A ideare l’allestimento, assieme a Roberto Perregalli, è stata l’architetto Laura Sartori di Borgoricco Rimini, nata e cresciuta a Sacile. La cena del “dopo prima” della Scala è uno degli eventi più importanti nel panorama cultural-mondano d’Europa e non soltanto. A essere invitati i capi di Stato e tutti gli ospiti di riguardo della prima del teatro meneghino: un numero che può arrivare a 900, come è stato per questa edizione. Per il secondo anno la progettazione degli interni è stata affidata a Roberto Peregalli e Laura Sartori Rimini, architetti con uno studio di progettazione di interni a Milano. Laura Sartori di Borgoricco, originaria di Sacile, è figlia di Mario, ex sindaco della cittadina in riva al Livenza, e si è laureata di architettura a Firenze. Oggi vive a Milano con il marito e i figli. Molto schiva, preferisce parlare del suo lavoro piuttosto che di sé. Ed emerge che nel suo curriculum professionale l’affidamento dell’allestimento della sala è il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni. Già, perché ai due professionisti si deve anche la preparazione di palazzo Reale che, lo scorso anno, ha accolto gli ospiti della prima della Scala che, dopo 21 anni, aveva proposto l’“Aida” di Giuseppe Verdi diretta da Franco Zeffirelli. Anche quella era stata una realizzazione spettacolare, con la ricostruzione dell’ambiente teatrale, con l’esposizione di tappeti e opere mai mostrate in pubblico prima. Atmosfere decisamente diverse quest’anno per il “Tristano e Isotta” di Wagner. «Ci è sembrata migliore – spiega Laura Sartori – l’ambientazione di palazzo Marino per lo spirito rinascimentale dell’edificio». Progettato dall’architetto Giangaleazzo Alessi nel 1650 per conto di Tomaso Marino, ha subito qualche rimaneggiamento ottocentesto, ma il cortile d’onore è rimasto intatto. L’obiettivo dei due professionisti è stato quello di ricreare l’atmosfera di un castello incantato e, stando alle cronache dei giornali nazionali, l’obiettivo è riuscito: tappeti preziosi per i loggiati, rami di piante, bacche, tovaglie scure, argenti, sedie dorate, candele e velluti rossi. A illuminare il cortile giganteschi candelabri. Circa 900 gli ospiti del sindaco di Milano Letizia Moratti, tra cui i capi di Stato e gli altri esponenti del mondo politico, finanziario e dello spettacolo che hanno potuto gustare un menù anche questo di sapore medievale. Laura Satori Rimini ovviamente ha presenziato alla serata commentando: «E’ andato tutto bene».
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